Acqua, Acea ricorre al Consiglio di Stato contro l’ordinanza che ferma la consegna delle chiavi degli impianti
CASSINO. Acea inoltra un nuovo ricorso al Consiglio di Stato contro il comune di Cassino reo di non aver rispettato il giudizio di ottemperanza che imponeva alla municipalità di consegnare anche le chiavi degli impianti, oltre che all’elenco delle utenze e quello dei contratti. Questi ultimi, infatti, due sono già nella disponibilità della municipalizzata romana, le chiavi ancora no.
Ai primi di settembre, dopo visto respinto il ricorso al Consiglio di Stato sulla nomina del commissario Ernesto Raio, il sindaco D’Alessandro emanò un’ordinanza con cui bloccava la consegna delle chiavi degli impianti (e quindi degli impianti stessi) ad Acea affinché la stessa non avesse dimostrato di avere l’acqua necessaria per non interrompere il servizio idrico del centro città. La tesi del comune tramite l’ordinanza, un po’ bordeline a dire il vero, si basa sul fatto che il giudizio dell’organo amministrativo riguardasse solo gli impianti in senso stretto e non l’acqua. Ragion per cui il sindaco pensò che, affinché non venisse interrotto il ristoro d’acqua potabile, il comune avrebbe conservato temporaneamente la gestione del flusso fino alla dimostrazione che Acea disponesse dell’acqua da pompare negli impianti.
Ora quindi arriva un nuovo capitolo giudiziario dell’infinita querelle, con la multinazionale dell’acqua e l’energia che non riesce proprio ad insediarsi definitivamente a Cassino.
Magari fosse.