Sciacallaggio, parla l’accusato del frusinate:«Ma quale sciacallo, solo una leggerezza. Ecco cosa è successo»

di Simone Tescione

CASSINO. La notizia della denuncia di un residente della provincia di Frosinone per sciacallaggio assieme ad altri due uomini era rimbalzata sulle testate locali nella giornata di ieri. Si tratta del fermo di un 36enne di Roccasecca trovato in mimetica intento di abbandonare i luoghi del terremoto dello scorso 24 agosto con in auto del materiale sospetto. Marco Migliorelli, questo il suo nome, ha spiegato in un’intervista a tg24.info cosa sia andato a fare in quel di Amatrice intendendo diradare le disgustose ombre di sciacallaggio piovutegli addosso e spiegando che la vicenda sia stata il frutto di un malinteso.

Secondo il suo racconto, l’uomo, appassionato della disciplina sportiva soft air che usa in dotazione mimetiche simili a quelle dei militari, partiva alla volta del reatino in compagnia di due amici con l’intento di aiutare nei soccorsi. I 3 uomini sarebbero stati autorizzati giacché la federazione soft air avrebbe comunicato alla prefettura di Rieti recapiti e qualifiche dei volontari che hanno lavorato al fianco dei Vigili del Fuoco di Bergamo. Dopo qualche giorno di lavoro, e legati i rapporti con gli altri volontari, gli stessi pompieri orobici avrebbero regalato delle vecchie magliette in loro dotazione ai tre. Queste ed altro (come un coltello, una pala e una piccozza utilizzata in quei giorni e bossoli di pallottole derivanti dal porto d’armi di uno di loro) è stato rinvenuto nella macchina nel corso di un controllo da parte dei Carabinieri al momento che i 3 sono ripartiti alla volta di casa. Immediato il sospetto di sciacallaggio.

Migliorelli spiega di aver fatto chiamare il comandante dei Vigili del Fuoco di Bergamo e altri graduati dell’esercito e dei Carabinieri con i quali hanno collaborato; da lì il trasferimento in questura e il sequestro di tutto. Lo stesso 36enne ammette, sempre nel corso dell’intervista, che sia stata una leggerezza l’aver inondato la macchina di strumenti superflui, ma giura nella sua buonafede allontanando nettamente l’accusa di sciacallaggio e puntando su quanto di buono abbiano fatto per dare sollievo alle popolazioni colpite dal terribile sisma.

E le immagini postate sulla sua pagina facebook in quei giorni dall’uomo sembrerebbero proprio andare nella direzione indicata dallo stesso: foto coi volontari, inni all’orgoglio nel soccorrere e istantanee di lunghe giornate di lavoro. Sempre sul social di Zuckerberg stanno apparendo l’hastag #iostoconMarcoMigliorelli assieme a diversi post di sostegno.

Comunque la denuncia è scattata.

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