Acea, D’Alessandro non ci sta: «Opere acqua Campania non possono prenderle, questione rimandata»

CASSINO. «Per dovere di cronaca circa la notizia relativa alla consegna degli impianti idrici preciso che non c’erano avvocati alla stesura del verbale tantomeno il sottoscritto era presente. Va precisato che nel documento redatto lo stesso Commissario è stato posto in evidenza il problema sostanziale di questa vicenda e che rende unico il caso in Italia. Il comune di Cassino, infatti, ha delle opanorama_della_citta_di_cassinopere di captazione ed adduzione per immettere all’interno dell’acquedotto comunale acqua clorata, potabile a 200 litri al secondo che non fanno, però, parte degli impianti idrici oggetti del contenzioso con Acea. Di fatto senza tale sistema di pompaggio l’acquedotto non può funzionare»- afferma in una nota il sindaco di Cassino Carlo Maria D’Alessandro a pochissime ore dalla redazione del verbale di consegna da parte del commissario Raio.

«Tale problema, a nostro avviso, ha fatto differire l’efficacia del verbale redatto dal Commissario Raio, al 5 settembre 2016, ovvero tre giorni prima dell’udienza di discussione del nostro ricorso contro la nomina commissariale presso il Consiglio di stato. La stessa Acea, comunque, nel documento si è riservata di chiedere autorizzazioni per attingere acqua perché altrimenti sarebbe impossibilitata a gestire il servizio.

Valuterò insiemimages (5)e ai legali il verbale che mi è stato consegnato questa mattina ogni azione che potrà essere intrapresa a tutela dei diritti dei cittadini di Cassino. Prendo atto che sia il commissario Prefettizio che Acea sostanzialmente si sono resi conto che non era possibile effettuare nessuna consegna immediata degli impianti idrici della nostra città ed hanno preso più di un mese di tempo per verificare eventuali soluzioni. Di fatto il problema che abbiamo sollevato nel ricorso al Consiglio di Stato sulla nomina del Commissario e relativo alle opere di captazione e adduzione, è una criticità reale ed era l’unica vera strada che si doveva utilizzare fin dall’inizio per frapporci tra Acea e l’acquedotto comunale. Cosa che nessuno ha mai fatto: basti pensare che il ricorso è stato il primo atto del Comune di Cassino contro Acea. Pertanto tutti i personaggi che insieme a Petrarcone stavano per aprire ben volentieri le porte al gestore privato, visto la sconsiderata decisione di non costituirsi davanti al Tar, evitino di commentare gli aggiornamenti su questa vicenda, perché è a loro che dobbiamo questa incresciosa situazione ed è a loro che Acea dovrà dire grazie una volta messe le mani sugli impianti»- si legge in una nota ufficiale firmata dal sindaco.

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