Pizza, pane e pasta: alla scoperta delle farine alternative del Ristoro Enogastronomico Rurale

VALLEROTONDA. Le farine alternative sbarcano a Vallerotonda alla conquista dIMG-20160522-WA0001ei palati più innovatori. Parte in questi giorni la scommessa di Lorenzo Rodi, cuoco e proprietario de il Ristoro Ecogastronomico Rurale, ex La Cortiglia, ristorante pizzeria sito nella piazza principale del centro a venti minuti da Cassino, fresco di conseguimento dell’attestato di specializzazione pizzaiolo di secondo livello alla blasonata Accademia Polselli.

L’obiettivo è quello di proporre il consumo di farine alternative che integrino quella classica per andare incontro all’evoluzione dei gusti di una clientela sempre varia ed esigente. Le nuove arrivate farine di curcuma, di grano arso, di canapa e al multicerealIMG-20160522-WA0003e costituiscono la base non solo per le pizze, ma anche per il pane e la pasta rigorosamente di produzione propria.

«Il momento è maturo per inserire questo tipo di prodotti- sottolinea Rodi- e devo ammettere che le prime risposte della clientela sono già molto incoraggianti. Noi siamo i pionieri in zona con l’utilizzo di farine alternative che sono tra l’altro di altissima qualità».

La tendenza a scoprire cibi diversi da quelli usuali della pur eccellente cucina tricolore, costituisce un modo per offrire esperienze nuove sotto il profilo del gusto. «Accanto alle pizze classiche- spiega ancora il cuoco vallerotondese- ne abbiamo a menù alcune particolarissime come quella rucola e arancia o quella mortadella di Bologna e pistacchio tritato, per fare qualche esempio, che vanno in una direzione mai esplorata. Come detto, la clientela è incuriosita da tali novità e risponde in maniera molto positiva. Il connubio tra le nuove farine e farciture inaspettate regala esperienze nuoIMG-20160522-WA0000ve alle papille gustative».

Ma le farine e il condimento non sono le sole attrazioni che regala il Ristoro Ecogastronomico Rurale sotto il profilo della pizza, infatti si è lavorato anche sul concetto di tridimensionalità. Uscendo fuori dal classico canone delle due dimensioni; sono ordinabili, infatti, anche delle varietà di pizza che hanno anche la caratteristica dell’altezza. «Sì- chiude il buon Lorenzo- il segreto risiede in ingredienti semi solidi che conferiscano altezza al prodotto. La cottura farà “sedere” gli ingredienti che comunque rimarranno tuttavia in rilievo donando anche piacere all’occhio». 

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