Libri da scoprire- Con Halloween ad un passo, ecco l’horror “Il richiamo di Cthulhu” di Lovecraft

di Martina Salvatore

TITOLO: Il Richiamo di Cthulhu

AUTORE: Howard Philip Lovecraft

GENERE: Horror

Siamo vicini alla notte del terrore, quando per esorcizzare la paura dell’ignoto e del sovrannaturale ne facciamo Artattoocostumi e maschere diventando noi stessi buffoni di tali reconditi timori.

Tra le prime forme di intrattenimento a tema horror vi è senza dubbio la letteratura. Oggi, prima di consigliarvi una lettura, vi proponiamo una breve panoramica sul tema e su quelli che sono i cardini sui quali il mondo dell’horror si è mosso per diventare ciò che noi oggi conosciamo.

Cos’è un racconto del terrore? Come agisce sulla psicologia del lettore?

Grazie alla commistione di elementi quotidiani ed inaspettati elementi sovrannaturale e circostanze irrazionali, la letteratura horror alimenta quelle paure ancestrali radicate nell’inconscio collettivo e offre al lettore una situazione destabilizzante al punto di minare in lui la sicurezza, suscitando così sensazioni discordanti di eccitazione e repulsione, facendo diventare il divano di casa propria o un’assolata panchina nel parco un vero e proprio antro del terrore.

Le caratteristiche principali della letteratura del terrore sono: la paura per ciò che di cela dietro il mistero dell’esistenza e per le forze incomprensibili che regolano l’universo, per il buio ed i luoghi inesplorati, il terrore difronte al sovvertimento della scienza e di quei valori religiosi radicati nella cultura comune. Così il racconto del terrore fa leva sull’istinto di conservazione mettendo in risalto il cortocircuito emotivo di fronte alla deformità della malattia fisica o psichica, dell’incredulità a contatto con l’elemento fantastico e sovrannaturale.

La letteratura attraverso un gioco di soglie (magistralmente spiegato dal compianto Tzetan Todorov) ed effetti catartici spinge l’animo e la psiche del lettore ad apprezzare il ritorno alla normalità, dopo essere stato in contato con sensazioni brutali ed estreme.

Il primo protagonista della scena horror è il romanzo gotico (il cui genere prende il nome dalle ambientazioni di Ristorante Pizzeria La Cortiglia - Vallerotondachiese e castelli medievali tipiche del genere) con Il castello di Otranto di Horace Walpole, considerata la prima ghost story della letteratura moderna (la seconda edizione appare con il sottotitolo di ghost story appunto) ambientato all’epoca delle crociate, in Puglia, è la storia di intrighi dinastici e delitti misti ad elementi sovrannaturali. Ovviamente leggere oggi Il castello di Otranto non susciterebbe alcuna paura ma contestualizzato alla fine del Settecento potete immaginare quale eco abbia sollevato.

In pieno romanticismo, precisamente nel 1818, viene pubblicato Frankenstein di Mary Shelley erede del romanzo gotico e precursore della fantascienza. Inutile raccontarvi la trama ma le forche e angosciose ambientazioni, fanciulle perseguitate da frati diabolici, Victor Frankenstein e la sua Creatura hanno influenzato ed influenzano ancora la letteratura ed il cinema.

Più che di una sola opera letteraria vogliamo parlarvi di un autore in particolare è consigliarvi la lettura dei suoi lavori: Howard Philip Lovecraft. Considerato il Copernico della letteratura del terrore, senza la sua opera non si avrebbe tutta la fortunatissima seconda parte dell’horror moderno che va dai primi del novecento ad oggi. Lovecraft percorre nuove ed innovative strade nel panorama della narrativa horror capace di coniugare tutti gli elementi fino ad allora utilizzati a mondi onirici e distorti unito ad un pantheon di divinità mostruose create dal maestro. Ogni altra parola è superflua vi lasciamo un estratto da Il richiamo di Cthulhu narrato in prima persona in forma diaristica come è consuetudine di Lovecraft racconta il ritrovamento di un diario nel quale si descrive la figura del mostruoso Cthulhu.

L’incipit: “Penso che il dono più caritatevole mai fatto all’uomo sia l’incapacità della sua mente di mettere in relazione tutti i propri contenuti. Viviamo su un’isola di placida ignoranza circondati dal nero oceano dell’infinito, e non era scritto che dovessimo avventurarci lontano. Fino a oggi le scienze, proseguendo ciascuna nella propria direzione, ci hanno arrecato poco danno, ma un giorno o l’altro la combinazione dei vari elementi di questa conoscenza dissociata ci aprirà prospettive talmente terrificanti della realtà e della nostra posizione spaventosa rispetto a essa che impazziremo, o fuggiremo da quella luce mortale per rifugiarci nella pace e nella tranquillità di una nuova epoca buia”.

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