Villa sequestrata ai Casamonica diventa un centro per l’autismo
Per la prima volta un immobile confiscato al clan dei Casamonica arriva alla conclusione del percorso dal sequestro al riutilizzo sociale: un progetto d’eccellenza che sarà un punto di riferimento per la rete di assistenza sull’autismo che sta nascendo nel Lazio.
Consegnato lo scorso 5 settembre dalla Regione Lazio l’immobile sequestrato al clan dei Casamonica. La struttura è stata assegnata all’Angsa, l’Associazione nazionale Soggetti Autistici, e ospiterà il primo centro polifunzionale sull’autismo nella Capitale: “1 casa x 100 progetti per l’autismo”.
Una sfida vinta grazie alla cooperazione e alla collaborazione tra istituzioni. Qui, insieme alla Regione Lazio, hanno fatto la loro parte l’Agenzia Nazionale dei Beni Confiscati, il Tribunale per le Misure Preventive, la Procura, la Prefettura e tutte le forze di polizia.
Il bene confiscato ospiterà un progetto d’eccellenza che sarà un punto di riferimento per la rete di assistenza sull’autismo che sta nascendo nel lazio. La Regione Lazio assegna in comodato d’uso la struttura per 9 anni per la realizzazione di un progetto il cui fulcro sta nel coinvolgimento attivo delle famiglie nella gestione delle persone con disturbo autistico. Una novità importante, che si inquadra nel percorso che la Regione Lazio ha intrapreso per dare nuove risposte a chi soffre di questo disturbo e alle famiglie.
Dal piano regionale per recepire le linee guida nazionali sull’autismo, con la delibera per renderlo operativo, che sarà presto portata in Giunta; agli stanziamenti previsti per le persone con disturbo autistico nell’ambito dei 9,1 milioni previsti per il Lazio con il “Dopo di noi”, il fondo nazionale per l’assistenza ai disabili privi di sostegno familiare. Infine, sarà avviato a breve il piano per il riconoscimento precoce dei disturbi autistici rivolto a tutti i nuovi nati e ai bambini del Lazio. Un atto importante, per costruire percorsi di assistenza, presa in carico e sostegno scolastico.
Tante novità anche su questo importante fronte: proprio nei prossimi giorni sarà pubblicata la graduatoria del bando da 750mila euro per la ristrutturazione dei beni confiscati: associazioni e comuni del Lazio avranno a disposizione fino a 70.000 euro ciascuno per rendere agibile un bene sequestrato alla criminalità. Entro fine settembre uscirà un nuovo bando di circa 300mila euro, sempre dedicato alla ristrutturazione dei beni sequestrati. Presto partirà anche l’assegnazione di terreni sequestrati alla criminalità a istituti alberghieri nella Provincia di Latina, per laboratori didattici.
«È importante favorire l’alleanza delle persone perbene che credo sia superiore alle alleanze criminali. Spesso queste sono più organizzate, ma quando i cittadini si organizzano si vince – parole del presidente, Nicola Zingaretti, che ha aggiunto: quella di oggi è una giornata importante per Roma e per i cittadini di questa zona, perché questo luogo torna ad essere luogo aperto. Confiscato non vuol dire che qualcosa è stato tolto. Lo Stato confisca per dare ai cittadini. Questi sono luoghi di libertà. La battaglia per la legalità è una battaglia di riconsegna anche dei luoghi. Noi non scompariamo- ha concluso Zingaretti- abbiamo investito quasi 10 milioni di euro in progetti. Pubblicheremo un’altra scelta importante: 700mila euro a bando per permettere ai Comuni di riconvertire i beni confiscati. Perchè uno dei problemi è quello di renderli adeguati a nuovi scopi».