Vallerotonda. Presunti atti vandalici, “Ma quali danni all’immobile? E’ usurato, il sindaco si scusi” Di Meo attacca

Non si chiude, anzi, s’arricchisce di nuovi aspetti e versioni la querelle dei migranti e dei presunti atti di vandalismo a Vallerotonda.

Nei giorni scorsi riportammo la notizia (LEGGI) che un immobile, in un primo momento messo a disposizione dai proprietari per ospitare dei migranti, era stato danneggiato, come affermato dal sindaco vallerotondese Gianfranco Verallo direttamente dalla sua pagina Facebook.

E proprio sul social di Mark Zuckerberg i toni dello scontro tra pro e contro migranti è ancora effervescente malgrado la rinuncia alla messa a disposizione dichiarata dai proprietari dell’immobile.

A contestare la versione del primo cittadino del paese ad est di Cassino è il consigliere d’opposizione Giovanni DiArtattoo Meo che sulla questione dei presunti atti vandalici perpetrati sull’immobile di Via Colle contravviene a quanto scritto da Verallo: «Non è un atto vandalico- afferma Di Meo- le immagini riportate su Google Maps datate luglio 2011, antecedenti di molto i fatti denunciati, evidenziano sull’immobile in questione, uno stato dei luoghi identico a quello attuale. Sul contatore Enel esterno asservito allo stabile, lo sportello è assente da tempo (si veda la foto sul link), e le testimonianze raccolte direttamente da quelle persone che vivono vicino l’edificio interessato vanno tutte nella direzione opposta. Non si tratta di un atto vandalico. I relativi magneti termici sono integri, i cavi non sono stati strappati ma da tempo semplicemente staccati, e forse perché l’immobile è disabitato da anni. E’ solo il cattivo stato in cui versa da tempo il contatore, sottoposto alle intemperie e soprattutto al forte vento che spesso si manifesta in quell’area, come quello avutosi tra la notte di venerdì e sabato scorso, che ha semplicemente fatto cadere per terra un cover peraltro sprovvisto di viti di sostegno e quindi facile a staccarsi, e l’altro cover è fuoriuscito in parte dalla sede naturale del contatore. Come certificato da un cittadino che abita lì vicino, da circa tre anni è lui stesso che spesso ripristina lo stato dei cover del contatore quando si trova lì di passaggio; e non solo, nei periodi invernali, qualche volta a causa del forte vento, trovando per la strada che porta nell’adiacente piazzetta lo sportello del contatore che è solitamente poggiato nel sottoscala esterno dell’immobile, ha provveduto alla sua risistemazione».

«La nostra collettività è pacifica, educata e fatta di persone per bene- attacca il consigliere d’opposizione- prima di affermare senza certezza alcuna che trattasi di – un atto di estrema gravità -, definendolo addirittura raid vandalico, il Sindaco avrebbe fatto meglio ad accertare la veridicità dei fatti. Del resto un primo cittadino dovrebbe conoscere la sua collettività! Pensi piuttosto a risolvere i tanti problemi che ci sono e non a sparare a zero sui cittadini».

Infine Di Meo si domanda: «Qual è il fine di aver voluto denunciare sui giornali un fatto di cui non si è certi? Si vuole Ristorante Pizzeria La Cortiglia - Vallerotondaforse catturare l’attenzione per poter dire di aver convinto il proprietario dell’immobile a non procedere nell’idea di destinare l’edificio a residenza per migranti? Non voglio entrare ora nel merito della questione migranti sì migranti no, problema che come ho già avuto modo di dire sto affrontando chiedendo informazioni alla Prefettura, qui il fatto grave è che si dipinge una collettività con un aggettivo forte quale quello legato alla frase del primo cittadino che bolla la questione come raid vandalico. Sindaco chieda scusa pubblicamente ai cittadini di Vallerotonda centro. Non esistono vandali tra la nostra collettività. Chieda scusa a quelle persone che nei periodi estivi, locali e emigrati che tornano in paese per trascorrere le ferie, compiono nelle aree limitrofe all’immobile e non solo, come unico “atto vandalico” quello di predisporre a proprie spese le fioriere e a pulire i vicoli del centro storico di Via Colle. Borghi e interi vicoli abbandonati a se stessi da tempo. Troppo tempo».

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