Uil Frosinone- Istituire la figura di Operatore della sicurezza nelle aziende a rischio
«Istituire la professione di “Operatore della sicurezza ed emergenza” nelle aziende che presentano un elevato rischio di infortuni e superare Il decreto legislativo 81/08 ormai obsoleto, nel suo articolo 46, che prevede un corso di 16 ore per conferire ad un lavoratore la “patente” di addetto alla squadra delle emergenze».
CASSINO. E’ questa la proposta della Uil di Frosinone avanzata all’interno delle tante iniziative per la salute e la sicurezza sul lavoro, nell’ambito della campagna «Ambienti di lavoro sani e sicuri ad ogni età», che stanno caratterizzando il mese di Ottobre.
I decessi sul lavoro sono aumentati del 5,2% ed è evidente che quanto stato fatto fino ad ora non basta: «La sicurezza – sottolinea il Responsabile Sicurezza sui luoghi di lavoro della Uil Mario Pirri – è un tema serio che va affrontato in maniera concreta affidandola a persone qualificate. In Germania già in alcune aziende hanno istituito squadre che valutano, analizzano e controllano gli ambienti di lavoro per alleviare, grazie ad una migliore ergonomia, il carico fisico e l’esposizione agli infortuni e alle emergenze. Anche in Italia è ora di affidarci ad operatori che dell’emergenza e soccorso hanno fatto una scelta di vita, dotati di esperienza e capacità nell’affrontare le difficoltà. Dei veri e propri “Operatori della sicurezza ed emergenza” assunti dalle aziende, che potrebbero essere i ragazzi volontari nei Vigili del Fuoco ma anche operatori della sicurezza formati con corsi specifici e articolati che lavorino di concerto con i RSPP ed i medici competenti, che siano svincolati dalle mansioni interne e pronti ad adottare e tenere sotto controllo tutti quegli apparecchi necessari in caso di emergenze. Non bastano di certo le 16 ore di formazione previste oggi che conferiscono al lavoratore l’attestato di addetto alla squadra delle emergenze anche perché è difficile, se non impossibile, occuparsi di sicurezza quando contemporaneamente si deve svolgere il proprio lavoro. Ecco perché – conclude Pirri – chiediamo l’istituzione di figure ad hoc».
I dati Inail nei primi sette mesi di quest’anno: i decessi sono aumentati del 5,2%, dell’analogo periodo del 2016, +1,3% gli incidenti con feriti. Le denunce d’infortunio pervenute all’Istituto sono state 380.236, 4.750 in più rispetto allo stesso periodo del 2016 (+1,3%).
A livello territoriale, le denunce d’infortunio sono aumentate al Nord e, in misura più contenuta al Centro, mentre hanno fatto registrare una diminuzione al Sud e nelle Isole.
L’aumento di 29 morti bianche è la sintesi di andamenti diversi nei vari settori. Mentre in agricoltura e nel settore pubblico i casi mortali sono diminuiti, nell’industria e servizi l’incremento è stato importante, il 10,4% in più dei casi mortali rispetto all’analogo periodo del 2016. Diminuiscono invece, le denunce di malattie professionali (-3,6%) anche spesso per paura della perdita del posto di lavoro.