Serie D- 5 le vittime della “Zona Cassino”: negli ultimi 10 minuti i biancazzurri sono implacabili
di Simone Tescione
Lupa Roma, Latte Dolce, Atletico, San Teodoro, Anzio, prettamente in ordine di temporale, sono le avversarie cadute sotto i colpi della “Zona Cassino”.
CASSINO. Si potrebbero ribattezzare così gli ultimi 10 minuti più recupero delle partite dei biancazzurri: 9 dei 23 punti totali in classifica sono maturati in questo scorcio finale di gara. Senza questi il Cassino nevigherebbe a centro classifica appaiato al Monterosi. Invece da oggi, anzi da ieri, gli uomini di Corrado Urbano guardano addirittura la vetta lontana appena 5 punti, dal comodo gradino della posizione bronzo, in compagnia di quell’Albalonga dalla cui sconfitta nello scontro diretto prese il via il filotto. Flaminia, Atletico, San Teodoro e Anzio sono cadute consecutivamente sotto gli assalti cassinati, dopo il KO patito in casa da Nohman e compagni. In particolar modo le ultime tre gare, quelle rientranti nella 8 giorni dell’infrasettimanale, hanno visto l’epilogo favorevole proprio alla fine: «Credo che sia un dato significativo- aveva detto ieri Urbano a gara appena conclusa- intanto testimonia il fatto che palesiamo una buona condizione fisica, ma poi effettivamente c’è anche una dose di carattere, ci crediamo fino all’ultimo».
Non dissimile il commento anche del match winner di ieri, Andrea Pintori: «È la testimonianza tangibile che la squadra ci crede fino alla fine- dice l’attaccante sassarese- contro i tirrenici è stata una partita tosta, rognosa e preparata in pochissimo tempo, loro hanno costruito una partita d’attesa dove ci hanno tolto spazio, comunque siamo stati bravi a saper soffrire». Un Pintori che guarda al momento d’oro del Cassino: «Avevamo bisogno di un fisiologico periodo di assestamento essendo questa squadra nuova, adesso siamo più squadra conoscendo meglio il mister e le sue idee, ma anche conoscendoci meglio tra di noi. Non è il momento di fare promesse se non quella alla società ed ai tifosi di non mollare un centimetro in ogni partita».
Andando sul personale, il guizzante attaccante sardo afferma di non essere stato fortunato nei primi mesi sotto l’abbazia: «Pensavo ad un altro tipo di approccio con questa maglia- dichiara- sono stato fermo un mese a causa di una costola rotta. Ho perso tutta la condizione che avevo una volta arrivato qui, che era molto buona. Adesso sto crescendo con tutta la squadra. La mia condizione sta migliorando ma non sono ancora al top. Mi piace sottolineare i meriti del gruppo che sta lavorando molto bene».