Salute, la proposta parte da Cassino: “Un fondo di sussidio per i malati oncologici e trapiantati”
Parte da Cassino la proposta d’istituzione di un fondo di sussidio per i malati oncologici e trapiantati.
«Lo scopo è quello di assicurare il sostegno ai cittadini residenti affetti da neoplasie ed ai pazienti in lista di attesa per trapianto di organi solidi o di midollo, che hanno perso il posto di lavoro o costretti in aspettativa a zero ore».
A dichiararlo è Carmine Di Mambro consigliere comunale con delega allo Sport del Comune di Cassino.
«In questa proposta normativa – continua- l’intervento del governo regionale avviene mediante sussidi concessi per il tramite delle Aziende Sanitarie Locali (A.S.L.), sulla base di specifica certificazione medica e previa presentazione della documentazione richiesta. L’articolo 2110 del codice civile e i contratti collettivi nazionali di lavoro di settore (CCNL) prevedono che in caso di assenza per malattia sia garantita al lavoratore, oltre alla copertura contributiva e all’indennità di malattia, la conservazione del posto di lavoro per un determinato periodo di tempo, ovvero il periodo di comporto. Il computo di questo periodo, però, è particolarmente svantaggioso in casi di malattie oncologiche o in attesa di trapianto per le quali, come è noto, possono facilmente alternarsi periodi di parziale abilità al lavoro con altri di completa disabilità fisica, solitamente a ridosso di cicli di trattamento terapeutico o di intervento chirurgico, in cui è impossibile prestare l’attività lavorativa e risulta necessario assentarsi per malattia. Al riguardo si osserva, inoltre, che se da un lato gli strumenti assistenziali e previdenziali a tutela del lavoratore e della lavoratrice affetti da patologia oncologica appaiono sufficientemente delineati, dall’altro lato l’attuale quadro normativo a tutela del posto di lavoro dei lavoratori affetti da patologie oncologiche o in attesa di trapianto è alquanto generico e lacunoso».
«E’ necessaria- chiude Di Mambro- la promozione di nuovi diritti dei malati di cancro a fronte dei nuovi bisogni di riabilitazione espressi dalle persone colpite da neoplasie, in particolare l’inclusione sociale e lavorativa dei soggetti deboli e, pertanto, la piena valorizzazione dei lavoratori e delle lavoratrici che incontrano la malattia, favorendo lo sviluppo di un nuovo e più incisivo sistema di ammortizzatori sociali, anche regionali,per i pazienti che hanno perso il lavoro o sono costretti in aspettativa a zero ore,che superi la funzione meramente assistenziale e soprattutto l’ostruzionismo di alcuni datori di lavoro».