Salute, i cani annusano tumori alla prostata dall’urina: presentato uno studio
di Zar
Il 23-24 settembre scorsi a Firenze si è svolto il Forum della Leopolda sulla Sostenibilità e Opportunità nel Settore della Salute 2016, dove per due giorni Istituzioni sanitarie centrali e regionali, Aziende Sanitarie e Ospedaliere italiane, Centri d’acquisto, imprese e associazioni si sono confrontate tra loro e con il pubblico sull’innovazione e sul Futuro.
Durante il Forum è emerso uno studio scientifico, avviato nel 2012 dal dottor Gianluigi Taverna responsabile dell’unità di Urologia presso la Humanitas Mater Domini di Castellanza, e condotto con la collaborazione del Centro Militare Veterinario di Grosseto (CeMiVet) e patrocinato dallo Stato Maggiore della Difesa, dove vede protagonista i cani nella diagnosticare il tumore alla prostata.
I cani addestrati a tale scopo, infatti, possono diagnosticare il tumore alla prostata annusando le urine di un paziente con un’accuratezza pari al 98%.
La ricerca ha accertato che il tumore della prostata produce delle sostanze volatili specifiche, che il cane è in grado di riconoscere con estrema attendibilità, estremamente importante se teniamo conto che l’accuratezza dell’antigene prostatico specifico associato al primo campionamento bioptico della prostata non supera il 35% di accuratezza.
Protagonisti dello studio sono tre pastori tedeschi, Zoe, Liu e Jack, che insieme al dottor Taverna, hanno dimostrato come il migliore amico dell’uomo, tramite il suo eccezionale olfatto, possa analizzare ed elaborare gli odori per venire sempre più incontro alle nostre esigenze.
