Rifiuti, D’Alessandro:«Il cassinate non deve diventare la pattumiera di Roma. Serve bonificare siti».

CASSINO. «La riorganizzazione della gestione dei rifiuti nel Lazio Meridionale, alle luce della situazione di grave criticità ambientale, risulta essere fondamentale, soprattutto, per la salute dei cittadini.

Pertanto, auspico che nella prossima riunione della Consulta dei Sindaci, da me convocata per il 7 settembre alle ore 11 a Roccasecca, possa essere un momento di confronto serio e costruttivo su questa tematica. Abbiamo il compito di formulare proposte, ma anche severe obiezioni, come quella sul differimento di ulteriori rifiuti presso il Termovalorizzatore di San Vittore del Lazio».

«Non abbiamo nessunissima intenzione di diventare la “pattumiera” di Roma. La Capitale non può risolvere le sue emergenze scaricando ulteriori criticità sui territori altrui. Su questo fronte siamo pronti a mettere in campo azioni eclatanti, insieme a tutti i cittadini che rappresentiamo e che dobbiamo tutelare da altri eventuali rischi per la loro salute.

Come ho già avuto modo di dire la situazione ambientale sul territorio del Lazio Meridionale è severamente compromessa, non sto a qui ad elencare le motivazioni, le conosciamo tutti. E’ da qui che dobbiamo ripartire e scongiurare altri disastri. Abbiamo il compito di formulare delle proposte altrimenti saremmo sempre costretti a subire decisioni prese dall’altro. In questa zona non possono essere ammessi altri siti per lo stoccaggio dei rifiuti.

Inoltre, servono interventi per riuscire a migliorare le condizioni ambientali di Cassino, come del resto quelle degli altri comuni dell’hinterland. Non esistono misure intermedie o temporanee per tale argomento se non che le discariche ed i siti inquinati dovranno essere tutti bonificati con un insieme di interventi che possono realizzarsi su siti contaminati non interessati da attività produttive in esercizio al fine di renderli fruibili per gli utilizzi previsti dagli strumenti urbanistici.

Per tutti i siti sopra individuati si dovrà applicare, con fondi destinati dalla Regione Lazio, il ripristino ambientale previsto dal Decreto Legislativo 152/2006».

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