Dal 1° gennaio 2017 i cittadini del Lazio non dovranno più pagare il contributo fisso aggiuntivo al ticket nazionale, e potranno risparmiare 20 milioni di euro. Dopo anni di sacrifici sulle spalle delle famiglie, abbiamo invertito rotta. È stato possibile solo grazie al percorso di risanamento che stiamo portando avanti.
«Dopo tre anni abbiamo raggiunto quello che sembrava un sogno. Nel 2008 l’introduzione del ticket fu un duro colpo al tema delle uguaglianze nell’accesso alle cure e nel Lazio aveva creato un sistema folle, con il ticket nazionale e quello regionale che si sommavano e a volte producevano un costo superiori alla prestazione»- parole del presidente,
Nicola Zingaretti, nel corso della conferenza stampa in cui ha annunciato l’abolizione del ticket regionale.
Dal 1° gennaio 2017 i cittadini del Lazio non dovranno più pagare il contributo fisso aggiuntivo al ticket nazionale, e potranno risparmiare 20 milioni di euro.
Un passo in avanti tangibile per tutti e tutte, in particolare:
• per una risonanza magnetica o una tac si passerà da 61,10 a 41,10 euro;
• per la fisiokinesiterapia da 51,10 a 46,10 euro;
• per visite specialistiche ambulatoriali e apa, da 50,10 a 46,10 euro.
Un risultato possibile grazie al lavoro di questi anni. II 2016 può essere considerato un anno di svolta. Il lavoro di questi tre anni mette la Regione nelle condizioni di completare la rivoluzione dei servizi avviata, che sarà realizzata con il programma operativo 2016-2018 appena presentato al tavolo tecnico. In questi tre anni è stato anche dimezzato il disavanzo, che è passato dai 669 milioni del 2013 ai 332 del 2015, e l’obiettivo è quello di puntare a un ulteriore dimezzamento che quest’anno dovrebbe attestarsi intorno ai 160 milioni di euro.
«Oggi i conti sono in ordine e quindi abbiamo voluto dare un segnale di uguaglianza alle persone che hanno diritto di accesso alle cure e non possono essere limitati da vincoli economici- ha detto ancora Zingaretti– i Programmi operativi che sono al governo contengono molte cose positive ma questo era uno degli elementi più simbolici».
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