Referendum Costituzionale: Sì o No? Ecco le ragioni

Lo scontro tra il Sì e il No è trasversale e coinvolge tutti gli schieramenti politici e ideologici. Ovviamente il leader naturale del partito del Sì è Matteo Renzi, ma a predicare le ragioni della riforma costituzionale c’è anche l’ex Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, il quale ha spiegato che “le due debolezze fatali della storia repubblicana sono stati la minorità dell’esecutivo e il bicameralismo perfetto”.

Contemporaneamente si sono delineati anche i comitati del No, presieduti da costituzionalisti ed esponenti delle opposizioni, i quali hanno definito la riforma costituzionale votata dalla maggioranza “l’anticamera di uno stravolgimento totale dei principi della nostra Costituzione e di una sorta di nuovo autoritarismo”.

Molti dubbi sono stati sollevati anche in merito al nuovo rapporto tra Stato centrale e regioni disegnato dalla nuova legge, che, secondo i costituzionalisti del No, non risolverebbe le criticità scaturite dalla riforma del 2001.

Riforma costituzionale 2016, come funziona il votohartigans300x250ok

Il testo della riforma Boschi introduce diverse novità, tra cui l’abolizione del bicameralismo paritario e del Cnel, la riduzione del numero dei parlamentari, la modifica del quorum per l’elezione del Presidente della Repubblica e l’aumento del numero delle firme necessarie per proporre una legge di iniziativa popolare.

Per questo tipo di referendum, chiamato anche confermativo o sospensivo, non è necessario il raggiungimento del quorum, ciò significa che non si deve recare un numero minimo di votanti ai seggi affiché sia valida la consultazione.

Diversamente dal referendum abrogativo – come quello di aprile sulle trivellazioni, per intenderci – vincerà l’opzione (Sì o No) che ha ottenuto la maggioranza dei consensi a prescindere dal numero di votanti.

Referendum costituzionale 2016: perché votare Sì

Per i sostenitori del Sì, tra cui troviamo non solo esponenti Pd ma anche docenti di Diritto e studiosi della Costituzione, la riforma Boschi rappresenta un salto di qualità per il sistema politico italiano e per il suo farraginoso processo legislativo, garantendo maggiore stabilità a un Paese che ha visto 63 governi susseguirsi negli ultimi 70 anni.

Le più note ragioni per votare Sì al referendum costituzionale di dicembre sono:

  • addio bicameralismo: si supera il famoso ping-pong tra Camera e Senato, con notevoli benefici in termini di tempo;
  • il fatto che solo la Camera sia chiamata a votare la fiducia al governo implica l’instaurazione di un rapporto di fiducia esclusivo con quest’ala del Parlamento;
  • la diminuzione del numero dei parlamentari e l’abolizione del Cnel produrrà notevoli risparmi;
  • grazie all’introduzione del referendum propositivo e alle modifiche sul quorum referendario migliora la qualità delle democrazia;
  • il Senato farà da “camera di compensazione” tra governo centrale e poteri locali, quindi diminuiranno i casi di contenzioso tra Stato e Regioni davanti la Corte costituzionale.copyshop-cassino-300x250

Referendum costituzionale 2016: perché votare No

Tutte le ragioni anti-riforma sono dichiarate sul sito ufficiale del comitato del No. I motivi per cui, secondo gli esponenti del fronte del No, gli italiani dovrebbero opporsi all’approvazione del ddl Boschi-Renzi si possono riassumere nei seguenti punti:

  • si tratta di una riforma non legittima perché prodotta da un Parlamento eletto con una legge elettorale (Porcellum) dichiarata incostituzionale. Inoltre, anche gli amministratori locali chiamati a comporre il nuovo Senato godrebbero dell’immunità parlamentare;
  • anziché superare il bicameralismo paritario, la riforma lo rende più confuso, creando conflitti di competenza tra Stato e Regioni e tra Camera e nuovo Senato;
  • la riforma non semplifica il processo di produzione delle leggi, ma lo complica: le norme che regolano il nuovo Senato, infatti, produrrebbero almeno 7 procedimenti legislativi differenti;
  • i costi della politica non vengono dimezzati: con la riforma si andrà a risparmiare solo il 20%;
  • l’ampliamento della partecipazione diretta dei cittadini comporterà l’obbligo di raggiungimento di 150mila firme (attualmente ne servono 50mila) per i disegni di legge di iniziativa popolare;
  • il combinato disposto riforma costituzionale-Italicum accentra il potere nella mani del governo, di un solo partito e di un solo leader.

FONTE: Forex Info

Queste sono per grandi linee le ragioni del Sì e del No. E’ chiaro che non sono esaustive perché gli articoli a cui la riforma vuol mettere mano sono oltre 40. Questa riforma ha qualche lato positivo ce l’ha, ma è più di facciata che sostanziale. Affrontiamo 3 punti, secondo noi, importanti.annamariabanner4

Il taglio dei parlamentari. C’è ma comporterà risparmi miseri e nessun vantaggio sensibile nelle casse italiane
giacché i sindaci e consiglieri regionali (che già fanno un lavoro gravoso) dovranno svolgere anche altri compiti da Senatori e compiere spostamenti e pernottamenti (muniti di staff, e con quale produttività?) verso la Capitale con cadenza settimanale, a questi sarà riconosciuto inevitabilmente un rimborso. E addio risparmi.

Il Cnel. Giusto abolirlo, visto lo scarso utilizzo, ma i dipendenti e le strutture rimangono, quindi quali risparmi se non spicci?

Il bicameralismo paritario (o perfetto). La storia del ping pong legislativo è stata smentita dai fatti, le leggi che interessavano sono sempre passate in un tempo relativamente breve, vedi Fornero e Job Act. Ma poi siamo sicuri che fare le leggi con meno controlli e meno contrappesi sia una garanzia per il cittadino? Inoltre la moltitudine di procedimenti legislativi prevista dal nuovo testo potrebbe portare meno chiarezza e più conflitti d’attribuzioni determinando una paralisi forse anche più importante di quella odierna. Ma poi chi saranno con precisione i nuovi Senatori? Ancora non si sa. Sarebbe una firma su una cambiare in bianco.

La Costituzione se va cambiata deve esserlo solo in meglio, non si capisce perché si debba votare una riforma che ha diversi punti oscuri. Anche lo stesso Renzi ha ammesso che la riforma è perfettibile, ma è che meglio di niente. Eh no. Se la Costituzione deve essere toccata lo si deve fare solo per apportare migliorie oggettive.

Per questo Cassino Informa si schiera per il No.

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