Politica, Evangelista replica all’opposizione: «Ma mi faccia il piacere»
CASSINO. Francesco Evangelista consigliere di Forza Italia replica agli attacchi dell’opposizione molto critica sull’azione di governo. «Tutti coloro che hanno amministrato negli ultimi cinque anni, male, la città, sulla questione Acea non dovrebbero proprio proferire parola. Sono proprio questi personaggi, in primis il consigliere comunale, Giuseppe Golini Petrarcone che hanno consegnato nelle mani del gestore privato gli impianti idrici di Cassino. Con quale coraggio, poi, Danilo Picano possa permettersi di parlare dopo che nella sua breve carriera politica, possiamo considerarlo una vera e autentica meteora, ha pensato a tutto tranne agli interessi dei cittadini di Cassino. E’ riuscito a mettere in atto una vera e propria “parentopoli”, facendo ottenere ai suoi familiari incarichi a destra e a manca. Pertanto, crediamo che lo stare silenzio per alcune persone, in questo periodo, sia un’azione intelligente da compiere»- ne ha per tutti il consigliere di area maggioranza.
«Qualcuno afferma che anche costituendosi dinanzi al Tar le cose non sarebbero cambiate. Diamo pure per buona questa affermazione, anche se non regge proprio, ma delle domande nascono spontanee: perché l’ex Sindaco Petrarcone non si è costituito in giudizio? Una dimenticanza? Un favore ad Acea? Sarebbe opportuno, invece, di criticare le scelte dell’amministrazione D’Alessandro che qualcuno spiegasse ai cittadini perché la precedente amministrazione ha voluto lasciare campo libero alla società romana. E’ inutile che l’ex Sindaco faccia la cronistoria del caso Acea, lo sanno tutti come sono andate le cose e chi ha aperto le porte della città di Cassino al gestore privato, ovvero Petrarcone e la sua banda, di cui faceva parte la meteora Danilo Picano, che oggi si permette di parlare quando il suo apporto per scongiurare la consegna dell’acquedotto comunale è stato pari a zero, come del resto quello di tutti gli amministratori di centro sinistra. Dunque, come direbbe sempre il buon Totò, caro ex consigliere, ma ci faccia il piacere!».
