Oggi centesimo anniversario dalla morte di Enrico Toti eroe di sangue cassinate
CASSINO. Ricorre oggi il centesimo anniversario della morte di Enrico Toti, bersagliere ciclista, eroe della Prima Guerra Mondiale con sangue cassinate. Il papà Nicola, ferroviere, era di Cassino ma lui nacque a Roma nel popolare quartiere San Giovanni. Benchè privo di una gamba per un grave incidente sul lavoro volle a tutti i costi andare a combattere in prima linea il nemico.
Il 6 agosto 1916 (ben cento anni fa) lanciatosi con il suo reparto all’attacco di Quota 85 a est di Monfalcone, fu ferito più volte dai colpi avversari, e con un gesto eroico, scagliò la gruccia verso il nemico esclamando “Nun moro io!” (io non muoio!), poco prima di essere colpito a morte e di baciare il piumetto dell’elmetto. Per tale eroico gesto fu incorato con la medaglia d’oro al valor militare alla memoria, con motu proprio dal re Vittorio Emanuele III in persona, non essendo immatricolato come militare a causa della sua inabilità, «perché ne sia tramandato il ricordo glorioso ed eroico alle generazioni future». Che avesse la scorza dura lo aveva dimostrato più volte in vita. Da marinaio sull’incrociatore Coatit fu coinvolto nel Mar Rosso in scontri con pirati che infestavano lo specchio d’acqua antistante la colonia italiana dell’Eritrea. Dopo l’incidente e la mutilazione subita, pedalando con una gamba sola raggiunse dapprima Parigi poi il Belgio i Paesi Bassi, Danimarca, Finlandia, Russia e Polonia.
Cassino lo ricorda con un monumento eretto nella piazza di cui porta il nome e che lo rappresenta proprio nel gesto di scagliare la stampella contro il nemico.