“Noi i negri non li vogliamo” e per protesta il medico locale si rifiuta di curare i residenti

“Noi i negri non li vogliamo”: è stato questo il messaggio (chiaro) degli abitati di una frazione di Cuneo, che hanno lasciato un eloquente messaggio quando hanno saputo del possibile arrivo di alcuni migranti. Ma, come racconta il Corriere della Sera, il medico locale ha protestato all’atto di razzismo, rifiutandosi di curare chiunque tra i residenti non fosse in pericolo di vita. Ora rischia la denuncia.

Corrado Lauro su facebook come si evince la dalla foto al fianco ha postato:

«Agli abitanti della frazione cuneese che hanno esposto il cartello di cui sotto comunico che non intendo prestar loro alcun intervento sanitario in elezione se non in caso di immediato rischio vita o qualora si configurassero le condizioni di una denuncia per il reato di omissione di soccorso. Siete pertanto pregati di rivolgervi ad altro più qualificato professionista. Comincia così la mia Resistenza».

La reazione – o, meglio, la minaccia – degli anonimi cittadini di due frazioni di Cuneo che hanno prodotto i manifesti è dovuta alla possibilità che in quella zona arrivi presto un certo numero di migranti.

 Al centro della polemica, la possibilità che la Casa delle opere parrocchiali ospiti una ventina di migranti o richiedenti asilo. Possibilità criticata da molti cittadini, che pochi giorni dopo la pubblicazione del post da parte di Lauro avevano criticato anche il vescovo di Cuneo mentre, in un’assemblea pubblica ad hoc, spiegava il progetto di accoglienza.

Contro il gesto così poco accogliente dei suoi concittadini, allora, il medico Corrado Lauro ha deciso di prender un provvedimento drastico e di annunciarlo su Facebook proprio il 25 aprile, giorno della Resistenza dal nazifascismo. Ma la sua mossa potrebbe costargli cara.

 Il comitato che sostiene la candidatura del sindaco di centrodestra ha dichiarato di voler denunciare il medico, che opera anche in chirurgia generale all’ospedale Santa Croce di Carle di Cuneo, per aver violato il “giuramento di Ippocrate”.

A Cuneo, allora, è in atto lo scontro tra due opposti modi di pensare.

FONTE: Huffington Post

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