Libri – Il viaggio di Calvino nel lontano impero tra “Le città invisibili”

di Martina Salvatore

TITOLO: Le Città Invisibili

AUTORE: Italo Calvino

Il libro che vi proponiamo oggi è un’opera d’arte vera e propria: Le città invisibili.

L’autore è il notissimo Italo Calvino, padre del celebre Barone Rampante, che compone Le città invisibili nell’ultima parte della sua carriera, quando la sua attività di romanziere saggista e giornalista, per quella che fu tra le riviste più attive nel dibattito intellettuale del dopoguerra, era all’apice e la sua attenzione era tutta dedicata alla semiotica (teoria secondo la quale ogni segno linguistico è portatore di significato) ed allo strutturalismo (grazie agli studi di Ferdinand de Sossure, nell’Ottocento in diversi ambiti si diffonde la corrente strutturalista che intende analizzare ogni manifestazione linguistica di segni e segmenti sia separatamente che nel complesso del sistema in cui operano); la produzione letteraria di Calvino in questo periodo rientra nel periodo sperimentalista, periodo questo lontano dall’attivismo politico, e di produzione frenetica durante il quale egli riuscì a dare il più ampio respiro alla sua particolare e poliedrica personalità artistica.

Artattoo

Calvino pubblica Le città invisibili nel 1972, nel ’74 negli Stati Uniti ed in successive e diverse traduzioni raggiunge i più disparati Paesi. Si tratta di un’opera metatestuale (la narrazione assume come suo oggetto l’atto stesso del raccontare, costituendo così un racconto nel racconto) e di un esempio magistrale di letteratura “combinatoria”: un genere che prevede un ruolo attivo e consapevole da parte del lettore, il quale gioca con le vicende narrate componendo e scomponendo a suo piacimento la struttura dell’opera stessa: Le città invisibili è diviso in 9 capitoli, presenta 55 città immaginarie dai nomi di donna di derivazione classica, ulteriormente divisibili in 11 categorie (ad esempio le città nascoste o della memoria) per questa ragione il lettore può giocare con il testo scegliendo quale angolazione della struttura, e quindi della storia, seguire.

[…]“È inutile stabilire se Zenobia sia da classificare tra le città felici o tra quelle infelici. Non è in queste due specie che ha senso dividere le città, ma in altre due: quelle che continuano attraverso gli anni e le mutazioni a dare la loro forma ai desideri e quelle in cui i desideri o riescono a cancellare la città o ne sono cancellati”.

Ogni capitolo si apre e si chiude con un dialogo tra i due protagonisti: Marco Polo ed il gran Khan dei Tartari. La conversazione tra i due fa da cornice alla descrizione delle immaginifiche città, ognuna delle quali incarna un tema ed una dimensione: dal tempo, al sogno, passando per la fantasia ed il caos in contrapposizione alla realtà.

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