Libri – “Le Ostriche” di Cechov: un bambino, la fame e le strade di Mosca
di Martina Salvatore
TITOLO: Le ostriche
AUTORE: Anton Cechov
Questa settimana, ad ore pasti, la tv ci ha mostrato le immagini dei bombardamenti in Siria e bambini terrorizzati; ed è per questo che abbiamo deciso di proporvi un racconto di fame e infanzia: Le Ostriche di Anton Cechov, autore del quale già vi abbiamo già parlato, ha dedicato una serie di racconti all’infanzia ed alla visione fanciullesca del mondo.
Ma cosa ne sa un bambino delle ostriche? Una prelibatezza ricercata sin dai tempi degli antichi greci e amate da 
Alexandre Dumas che si raccomandava di gustarle crude.
Il racconto, come solo Cechov sapeva fare, descrive un attimo di vita caricandolo di un microcosmo di significati che in astrazione descrive tutti gli uomini.
Il racconto è narrato in prima persona dal bambino che ci mostra una dimensione quasi onirica in cui dimensioni odori e forme sono distorti e dilatati.
Siamo nelle strade di Mosca, dove un uomo era giunto mesi prima per cercare lavoro ma fino ad allora non aveva trovato nulla e quel giorno, ormai affamato, chiede l’elemosina accompagnato dal figlio che attanagliato dai morsi della fame e incuriosito dall’insegna di un ristorante “OSTRICHE” chiede al povero padre cosa siano le ostriche. Così l’uomo descrive lo squisito mollusco al bambino che immagina questo animale marino e senza accorgersene comincia a masticare e deglutire come se la sua bocca fosse piena del succoso mollusco. Improvvisamente e come una filastrocca inizia a ripete ossessivamente “OSTRICHE OSTRICHE OSTRICHE”…
I passanti incuriositi si fermano e trascinano il bambino nel ristorante e qui si ingozza, ingoia le ostriche senza quasi sentirne il sapore. Si raccoglie una piccola folla per guardare il grande mangiatore di ostriche di soli 8 anni.
Cosa succederà al nostro piccolo eroe?
