Libri – 10 libri per 10 canzoni: “la moltiplicazione della felicità”
di Martina Salvatore
“La moltiplicazione della felicità”: è la formula di coloro che amano ritagliarsi un piccolo angolino tutto per sé fuori dal rumore della quotidianità, con i libri che hanno influenzato ed ispirato musicisti e cantautori.
Vogliamo proporvi 10 libri che, in qualche modo, hanno influenzato ed ispirato musicisti e cantautori.
1. Cominciamo con Il Profumo di Patrick Süskind, pubblicato nel 1985, dal quale è stato tratto un originalissimo film del 2006, diretto da Tom Tykwer: Profumo storia di un assassino. Questa è la storia di Jean Baptiste Grenouille nato in uno dei più maleodoranti quartieri parigini del XVIII secolo, il suo più grande talento è l’olfatto e la capacità di riprodurre ogni tipo di odore e profumo. Solitamente gli odori umani lo repellono, ma una notte percepisce l’odore di una ragazza e decide di seguirla…
Kurt Cobain si lascia ispirare dalla storia e ne fa una bellissima canzone Scentless Apprentice, seconda traccia dell’album In Utero del 1993. Successivamente anche i Ramstein compongono un brano fortemente influenzato dal romanzo di Süskind: Du riechst so gut (Sai di buno).
2. Ulisse di Joyce,è stata fonte di ispirazione per Breathe, la canzone degli U2, che si apre con il giorno in cui è ambientato il romanzo di Joyce, il 16 giugno. Pietra miliare del romanzo de XX secolo e colonna portante del romanzo moderno l’Ulisse è la storia di un gruppo di persone di Dublino la cui storia gira attorno alla data del 16 giugno 1904 (data in cui la futura moglie dell’autore capì di essere innamorata di lui).
3. Alice nel paese delle meraviglie di Lewiss Carroll, forse tra le più famose storie della letteratura mondiale, è stata fonte d’ispirazione per White rabbit dei Jefferson Airplane.
4. Michail Bulgakov, padre de Il Maestro e Margherita, ha saputo fondere nel romanzo i più diversi piani della narrativa. Bulgakov ci mostra le sfaccettature del romanzo storico, ma anche quelle del fantastico e fantasmagorico, attraverso la figura del maligno e dei suoi aiutanti. Proprio con il demonio del capolavoro di Bulgakov che i Rolling Sones dedicano uno dei pezzi più dirompenti del loro curriculum: Sympathy for the devil.
5. Un’altra canzone facilmente collocabile è 1984 del “Duca Bianco”. David Bowie avrebbe voluto realizzare una vera e propria opera musicale dedicata alla bibbia della distopia: 1984 di George Orwell. Purtroppo non ottenne le autorizzazioni necessarie e riversò gran parte del suo progetto nell’album Diamond Dogs. Il glam rock che ha sempre contraddistinto la produzione artistica di Bowie si fonde alla perfezione con l’atmosfera distopica e borderline del romanzo. Anche il gruppo di Tom Yorke, i Radiohead, con il brano 2+2=5 ha reso omaggio al libro di Orwell.
6. Tocca agli Iron Maiden ed a uno dei brani più lunghi del loro repertorio, con 13 minuti e 45 secondi il gruppo di Steve Harris ha sintetizzato gli oltre 600 versi del poema: The Rime of the Ancient Mariner, del padre del primo romanticismo inglese Samuel Taylor Coleridge.
(Coleridge, grande poeta dalla vita dissoluta, se solo fosse nato 200 anni più tardi sarebbe stato il re delle rock stars e avremmo detto: “Mick Jagger chi”?)
Ma gli Iron Maiden non si sono limitati a Coleridge, hanno dedicato un altro bellissimo brano, dell’omonimo libro, Lord of the Flies a William Goldwing ed al suo Il Signore delle Mosche.
7. Continuiamo a toccare le vette della letteratura e ci abbandoniamo completamente all’estasi del sentimento, vorace e distruttivo di Cime Tempestose di Emily Brontë, al quale Kate Bush, con la sua voce magnetica, ha dedicato un brano, Wutering Heights, nel quale canta tutta la potenza ed il dolore del sentimento tra Heatcliff e Catherine, i protagonisti dell’opera distrutti dal loro stesso amore.
8. Anche il gruppo di Robert Smith, The Cure, si è spesso ispirato spesso alla letteratura per la propria produzione artistica, ma in Killing an Arab il riferimento a Lo Straniero di Albert Camus è praticamente diretto.
9. Le ultime due posizioni (the last but not the least) le dedichiamo alla musica italiana ed agli esponenti di quel cantautorato impegnato: Battiato canta I Fiori del Male di Bautelaire nel suo brano Invito al Viaggio. La citazione comincia già nel titolo, omonimo titolo di una poesia della raccolta del poeta. “Tutto, laggiù, è ordine e beltà Lusso, calma e voluttà”.
10. Per concludere non potevamo che scegliere di citare lui, l’ultimo bardo, l’ultimo vero cantastorie: Fabrizio De André che nel 1971 dedicò un intero album ad un grande autore Edgard Lee Masters ed alla sua antologia di Spoon Rever, raccolta di poesie del 1915. Ognuna delle poesie della raccolta racconta a modo di epitaffio, la vita delle persone che riposano nel cimitero di un’immaginaria cittadina del Midwest statunitense. In realtà molte delle storie raccontate in queste poesie appartengono a personaggi realmente esistiti che si sentirono offesi nel vedere le loro più intime faccende raccontate in pubblico. Masters, attraverso lo stratagemma dell’epitaffio, fa raccontare ai suoi personaggi le storie con estrema naturalezza, poiché essendo morti non hanno più nulla da perdere. In questo modo nelle storie di Un Matto, Un Chimico e di Un Giudice di De André compie quello che in traduttologia prende il nome di incontro poietico: la poetica di De André incontra quella di Masters dando vita a qualcosa di estremamente nuovo e pulito, quello che fa “il Faber” è creare un ponte tra l’opera letteraria e la canzone al fine di traghettare l’anima dei fruitori in posti lontani da quel rumore della quotidianità di cui vi parlavamo all’inizio.
