I vestiti raccontano le persone, viaggio nello stile
di Martina Salvatore
“I vestiti fanno l’uomo. Le persone nude hanno poca o nessuna influenza sulla società”. Così diceva il grande scrittore Mark Twain.
Oggi vogliamo parlavi di quello stile che, dentro e fuori dai romanzi e dai racconti, ha lasciato un segno nel mondo della letteratura. Nonostante il conte Tolstoj predicasse una vita priva di lussi, al limite dell’ascetismo, nella sua opera più famosa Anna Karenina descrive un abito che incarnava tutte le peculiarità tipiche dello stile allora in voga: “Anna […] indossava un abito nero di velluto, con la scollatura bassa […] Tutto l’abito era ornato di merletto veneziano. In testa […] aveva una piccola corona di violette e un’altra eguale sul nastro nero della cintura, fra le trine bianche […] Sul forte collo tornito c’era un filo di perle”.
I vestiti dunque, non solo i libri, fanno l’autore. Infatti, diversi scrittori hanno avuto una grandissima influenza culturale sulla società non soltanto grazie alle loro opere, ma anche grazie alla loro immagine. Chi è diventato un’icona involontariamente, e chi invece lo è diventato consapevolmente, facendo della propria vita un’opera d’arte. Tra le più importanti icone di stile nel mondo letterario c’è appunto Oscar Wilde che come motto aveva “amore per l’arte in quanto tale”.
Sono famosissime le sue fotografie a Piccadilly Circus abbigliato da dandy: Pelliccia, completo elegante, ghette sulle scarpe, bastone da passeggio ed un fiore all’occhiello.
Altro importante esponente del fashion letterario è Francis Scott Fitzgerald che con sua moglie Zelda sono stati la coppia più cool degli anni del jazz. Dai capelli impomatati con la riga al centro , sempre ben vestito e curato F.S. Fitzgerald era un gran viveur, sua moglie Zelda presto diventa un’icona flapper: capelli corti, abiti sopra in ginocchio amante delle feste e degli eccessi non aveva intenzione di sostostare alle regole che la società voleva per le donne. Presto diventerà un modello per tutte le donne moderne. Ne “Il grande Gatsby” la descrizione del protagonista è riconducibile all’autore stesso mentre tutti i personaggi femminili del carnet letterario di Fitzgerald
sono ispirati dalla sua musa Zelda.
Infine vogliamo presentarvi Tom Wolfe, quello che sulla scia di Oscar Wilde possiamo definire un dandy del XX secolo. L’autore de “Il falò delle vanità”, di cui vi parleremo la prossima settimana, che ci ha purtroppo lasciato la scorsa primavera è stato una vera e propria icona modaiola: completi bianchi sempre elegantissimi, fazzoletto nel taschino, famoso per le sue cravatte originali ed i cilindri che soleva indossare come mise da passeggio, Tom Wolfe ha proposto negli anni della sua carriera un gusto per il bello peculiare sia nella sua opera di scrittore ma anche di critico d’arte e giornalista. Fu proprio Wolfe a coniare l’espressione “Radical chic” tanto in voga oggi.