Cassino- Movida, incontro tra sindaco ed esercenti: “Periodo di sperimentazione, aperti a modifiche”
CASSINO. Un incontro interlocutorio è quello che nel pomeriggio di ieri si è tenuto al palazzo del comune di piazza De Gasperi tra gli esercenti dei bar del centro urbano di Cassino e alcuni elementi dell’amministrazione comunale, col sindaco D’Alessandro a capofila. Sul tavolo l’ordinanza emessa un paio di giorni orsono dal primo cittadino di Cassino che limita drasticamente il consumo di alcol e le emissioni sonore dalla mezzanotte in poi, e che intenderebbe calmierare gli effetti della movida violenta. Un provvedimento che se da parte mette ordine, dall’altra, però, dà una “zappata” anche alla movida sana e agli incassi dei bar. Per questo motivo gli esercenti sono sul chivalà.
Il faccia a faccia di ieri è servito al sindaco per spiegare i motivi del provvedimento e, di fatto, da una parte si è ammessa l’eccessiva restrittività dello stesso, in quanto l’amministrazione si è detta aperta a modifiche qualora si riscontrino criticità. Intanto per un paio di settimane ci sarà la sperimentazione del provvedimento emesso mercoledì, dopodiché verrà convocato un nuovo tavolo di confronto aperto anche ai rappresentanti delle forze dell’ordine, stavolta, per capire come procedere, anche in vista dell’estate.
«E’ stato un incontro costruttivo – ha spiegato D’Alessandro a margine dell’incontro– in cui abbiamo spiegato dettagliatamente il senso dell’ordinanza che di certo non vuole penalizzare le attività commerciali e tanto meno i giovani che hanno diritto alle tanto agognate ore di svago. Stiamo instaurando un rapporto di collaborazione che non c’è mai stato tra esercenti e istituzioni per riuscire a migliorare la qualità della vita di Cassino».
«Vediamo cosa ne uscirà- dicono due proprietari di bar all’uscita- per un paio di settimane procederemo con quest’ordinanza e poi vedremo il da farsi. Il confronto ce l’hanno garantito, speriamo che tutto possa rientrare nei canoni dell’accettabilità, vogliamo rispettare la legge ma anche lavorare».