Cassino, D’Alessandro nomina la sua segreteria. E non proprio a due spicci
CASSINO. Anche D’Alessandro si fa la segreteria personale. Con delibera del 30 giugno scorso, la Giunta comunale di Cassino, ha determinato all’unanimità a favore del rinnovo della segreteria del sindaco: così come Petrarcone e i suoi predecessori, anche D’Alessandro non rinuncia allo staff istituzionale.
Si tratta dell’assunzione di 4 persone, di cui 3 a tempo parziale, e che quest’anno costeranno 37.288,98 euro; mentre a partire dal 2017 invece i costi previsti saranno di 89.493,53 euro all’anno. Si tratta di un abuso? Giammai. Si tratta di un riconoscimento previsto dall’articolo 90 del decreto legislativo 267/2000 insito nel testo unico degli enti locali. Tutto in regola, dunque.
Ma di che si occuperanno 4 persone alle dipendenze del sindaco? Niente di più niente di meno di una qualsiasi segreteria: pareri, studi e ricerche, verifiche risultati, rapporti del sindaco con soggetti esterni o interni all’amministrazione. I 4 saranno nominati solo dal primo cittadino e revocati insindacabilmente dallo stesso.
Se da una parte a livello di legge nulla quaestio, dall’altra non può non aprirsi una domanda sull’opportunità di sostenere l’ammontare di questi costi alla luce delle continue lamentele circa le casse vuote dell’ente, ed alla luce da un impegno da oltre 400.000 euro complessivi in 5 anni. Purtroppo nel documento manca il confronto col costo di segreteria inerente la legislatura passata, mentre è presente il raffronto con i contratti a tempo determinato dell’anno in corso con quelli del 2009: da qui si registra un decremento degli impegni di oltre 120.000 euro.
Che la segreteria non sia un lusso, è cosa chiara. Ma che queste spese non siano spartane anche.