Cassino, D’Alessandro forte dell’appoggio delle opposizioni va all’attacco di Acea: «Non molleremo»

P_20160622_121502CASSINO. Nuovo deciso comunicato di Carlo Maria D’Alessandro con cui annuncia battaglia contro la consegna degli impianti idrici della città di Cassino. Ad una nota il sindaco ha rilasciato nuovamente il suo pensiero forte di un’intesa con l’opposizione: «Non ho nessuna intenzione di mollare. L’acqua dovranno venircela a rubare quelli di Acea, noi non gli daremo nulla tantomeno l’acquedotto comunale-. afferma il sindaco della città martire -l’altro ieri nella seduta di consiglio comunale è stato approvato all’unanimità un ordine del giorno presentato dalla mia maggioranza che impegna il sottoscritto ad intraprendere le azioni necessarie tese ad impedire la consegna dell’acquedotto comunale ad Acea Ato 5, salvaguardando gli interessi del Comune in relazione alla convenzione di utenza sottoscritta con Acqua Campania S.p.A e relativa alle opere strutturali di proprietà dell’ente comunale che non sono parte integrante dell’acquedotto comunale, ma che ne permettono il funzionamento. A mettere in campo le opportune azioni giudiziarie finalizzate ad interrompere le operazioni di consegna dell’acquedotto comunale di cui alla sentenza di ottemperanza del Consiglio di Stato.

Martedì 12 luglio si terrà, inoltre un consiglio ad hoc per discutere tutti insieme, maggioranza ed opposizioni di questo delicato argomento. Acea ci attacca da più fronti – ha continuato il primo cittadino – e noi dobbiamo rispondere su più fronti, ma dobbiamo trovarne anche altri per attaccare il gestore del servizio idrico integrato. Questo è quello che sto facendo insieme agli uomini della mia maggioranza e del mio staff, lavorando giorno e notte. Ho preso un impegno serio con la città di Cassino ed ho intenzione di portarlo avanti costi quel che costi.

Mi fa piacere che sull’ordine del giorno riguardante Acea ci sia stata la convergenza delle opposizioni, dove risalta anche il voto favorevole dell’ex maggioranza nonostante siano citati nel provvedimento sulla mancata costituzione dinanzi al Tar. Con tale atto Petrarcone ha certificato i suoi errori e le sue negligenze» ha concluso D’Alessandro.

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