Cassino- Custodia cautelare per padre e figlia pusher

Stamane si è dato seguito alla custodia cautelare per padre e figlia inchiodati dalle immagini di una telecamera nella loro attività di spaccio.

CASSINO. Gli agenti del Commissariato di Cassino hanno dato esecuzione all’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal G.I.P. del Tribunale di Cassino dott. Salvatore Scalera su richiesta del Sostituto Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Cassino dott. Roberto Bulgarini Nomi a carico di un 51enne e della misura coercitiva degli arresti domiciliari a carico della figlia 23enne.

L’accusa nei loro confronti è di detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente – 6 panetti di hashish, dal peso complessivo di circa 600 grammi, con un valore sul mercato approssimativamente di 3mila euro.

Casa di Simonetta Cassino immagine

I fatti risalgano al 2 novembre scorso quando, in seguito ad un’intensa attività info-investigativa, gli inquirenti del Commissariato di Cassino avevano rinvenuto l’ingente quantitativo nascosto in un borsello, abilmente occultato sotto alcune pietre nelle adiacenze di un albero di grandi dimensioni, in una zona sterrata, nella periferia della Città Martire.

Il “bottino” veniva sequestrato mentre il borsello, ormai svuotato, ricollocato nella posizione originaria in attesa che i “proprietari” tornassero a prelevarlo, con la zona monitorata da una telecamera installata, in posizione strategica, su un altro arbusto.

Il fiuto investigativo si rivelava vincente: poche ore dopo un uomo ed una donna, come da riscontri tecnici, giungevano a recuperare i panetti e con grande stupore trovavano il borsello privo del prezioso contenuto. I fotogrammi “inchiodavano” l’uomo con a carico numerosi pregiudizi penali e la figlia: questa mattina l’epilogo.

Artattoo

E’ l’ennesimo “colpo” messo a segno dalla Polizia di Stato a Cassino sempre in prima linea nell’attività di contrasto allo spaccio di sostanze stupefacenti.

Gli intensificati servizi antidroga, anche con l’ausilio delle unità cinofile, che costantemente interessano il cassinate, anche con perquisizioni domiciliari, hanno determinato una nuova “organizzazione” dello spaccio, con i pusher “costretti” a gestire l’attività fuori – casa, servendosi di nascondigli, nei luoghi più disparati della città, credendo così di sfuggire ai controlli.

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