Cassino- “Adotta un giardino” entra nel vivo: partono i primi lavori sul verde pubblico

CASSINO. Sono partiti i primi lavori sul verde pubblico della città di Cassino relativi al progetto “Adotta un giardino”. In Piazza De Gasperi la società che ha sottoscritto la sponsorizzazione per la valorizzazione e manutenzione ordinaria delle aree verdi ha già iniziato, questa mattina, l’opera di riqualificazione sia dei marciapiedi che delle aiuole antistanti il palazzo comunale. «Il progetto presentato dalla società REI S.p.A. – ha detto il consigliere delegato al decoro urbano, Angelo Panaccione – prevede oltre alla piantumazione delle aiuole e la pulizia dei marciapiedi anche l’istallazione di un sistema di irrigazione e uno di illuminazione. Diverse sono state le proposte da parte di aziende del territorio per “adottare” altri spazi, alcune riguardano la rotatoria di via Garigliano ed altre aree in via Gaetano Di Biasio e Viale Bonomi. Il verde, è uno dei più importanti elementi attrattivi per una città e può diventare anche fattore di competitività per l’economia della città, di qualità per la vita dei suoi cittadini, di identità paesaggistica della città. Gli spazi urbani sono costituiti dal verde pubblico e privato, nelle loro varie tipologie, dal piccolo giardino al grande parco. Mettere a sistema le due categorie può senz’altro migliorare l’aspetto del centro cittadino e quindi renderlo più accogliente e decoroso».

«Lo scopo del progetto “Adotta un giardino” è proprio questo, ridare dignità alle aree verdi di Cassino dopo cinque anni di abbandono ed incuria. Vorrei, inoltre, chiarire che le aree oggetto dei contratti di sponsorizzazione manterranno la funzione ad uso pubblico in base alle destinazioni previste dagli strumenti urbanistici del Comune. Per i più scettici voglio spiegare quali sono i vantaggi delle “adozioni”: innanzitutto l’ente risparmia nella gestione del verde, laddove le risorse finanziarie in questo settore sono sempre più scarse. In secondo luogo intere aree urbane vengono sottratte così al rischio dell’abbandono, e della violenza, e anche alla possibilità di fare qualche speculazione edilizia»- così Panaccione.

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