Cassinate- Chiedevano 10mila euro per un intervento ginecologico non riuscito: denunciati per estorsione
Minacciavano e chiedevano soldi ad un ginecologo “reo” di un intervento non riuscito.
CASSINO. A Cassino, i militari del NORM della locale Compagnia, coadiuvati da quelli della Stazione di S. Apollinare, traevano in arresto in flagranza dei reati di “estorsione aggravata in concorso e porto abusivo di arma bianca” per il reato commesso nei confronti di un noto ginecologo residente nel cassinate da parte di madre e figlio, di etnia rom, residenti nel Comune di Pietramelara Caserta, entrambi sono già censiti per analogo reato ed usura.
Ad ottobre il ginecologo denunciava presso una stazione Carabinieri dipendente dalla Compagnia di Cassino, una richiesta estorsiva di 10mila euro, formulatagli da alcune persone di etnia rom per sanare, a loro dire, un errore del medico che aveva comportato danni fisici ad una ragazza minorenne, compagna del giovane. La giovane coppia si era rivolta al professionista per un problema di infertilità e, poiché ciò non era andato a buon fine, gli addebitavano i problemi ginecologici conseguenti a questo trattamento.
Dal periodo in questione il medico era stato tempestato da frequenti e sempre più insistenti contatti telefonici e incontri di persona, durante i quali veniva sempre minacciato a pagare il presunto danno causato se non voleva danni alla sua integrità fisica.
Il medico esasperato dalle continue minacce, fingendo di acconsentire alla richiesta estorsiva, concordava di liquidare il danno, in 2mila euro. Ieri mattina, quindi, veniva predisposto un mirato servizio da parte dei militari operanti che consentiva di trarre in arresto nella flagranza i predetti, i quali, venivano bloccati subito dopo aver riscosso dal ginecologo la somma pattuita. La conseguente perquisizione permetteva di sottoporre a sequestro probatorio i due mila euro in questione, l’autoveicolo utilizzato dagli arrestati, nonché una roncola di cm 15 rinvenuta all’interno dell’autoveicolo e di cui non sapevano fornire alcuna plausibile spiegazione. Gli arrestati, dopo le formalità di rito, venivano tradotti, in regime di arresti domiciliari, presso la propria abitazione.
Sono in corso ulteriori indagini per addivenire all’identificazione di altri coinvolti.