Calcio torbido. L’ex Cassino Liberti amaro:«Stavo per firmare, poi hanno preferito il mister con lo sponsor»
di Simone Tescione
CASSINO. Sa che la sua battaglia contro un sistema calcio incancrenito dagli interessi e dalla crisi è tra le più difficili in assoluto, eppure continua a battersi, ed a sbatterci ancora il muso, per un pallone meno schiavo del denaro e più ricco di passione e contenuti tecnici. Nonostante le denunce fatte alla stampa di mezz’Italia, a Fabrizio Liberti, indimenticato arcigno difensore centrale ex Real Cassino targato Totonno Morra ed ora allenatore, è capitato di nuovo di essere scartato per la corsa ad una panchina perché non munito di contanti. Per questo non riesce proprio a capacitarsi di come il suo calcio abbia venduto i suoi valori per una manciata di spicci. Qualche mese fa lanciò l’hashtag #iononportolosponsor che venne raccolto da molti colleghi e della quale iniziativa raccontò pure a Cassino Informa in quest’articolo. Il buon Fabrizio disse della consolidata pratica, da parte di più di qualche presidente, di affidare panchine ad allenatori con in bocca l’assegno di uno sponsor che stabilizzasse i barcollanti bilanci delle società di calcio dilettantistiche. Una battaglia ingaggiata contro un sistema malato a cui è andato a sbattere nuovamente, proprio lui che si sta imponendo, da tempo ormai, come il primo nemico di questa prassi più comune di quanto non appaia.
«Una settimana fa mi è arrivata una chiamata- scrive Liberti in un post su Facebook-“Bene”- dico io, tutto fatto, accordo raggiunto, ero strafelice. Dopo qualche giorno il telefono mi squilla, era la stessa persona che mi chiede: “Mister come va?” Mi dice con voce tremolante “Bene rispondo io” e lui “Sai mister, per problemi di budget abbiamo preferito fare altre scelte, sa, questo mister può permetterci di arrivare a fine anno perché ci aiuta economicamente, comunque grazie, perché lei troverà una buona squadra. Se lo merita».
Questo è il riassunto dei colloqui intercorsi. Sempre nello stesso post l’allenatore commenta colmo di rabbia: «Ma io dico, ma proprio a me dici questo? – alludendo alla sua campagna per il calcio pulito- ma come ti permetti? Sapete cosa dico? Mi fa schifo tutto, è una vergogna assoluta. Basta, non ne posso più».
Un post del genere con poteva cadere senza un degno approfondimento, per cui abbiamo deciso di contattare mister Liberti chiedendo un commento ulteriore:«C’è poco da aggiungere- ci racconta affranto – siamo davvero alla fine di tutto, ormai gli allenatori si propongono portando i soldi e non valori tecnici. Non c’è dignità. Spero che qualcuno si svegli. Io comunque sto creando un movimento per un calcio pulito, ho tantissimi sostenitori per questa mia iniziativa, anche ex calciatori di Serie A». Riusciamo scavare tra le dichiarazioni dell’ex mister di Torbellamonaca e Semprevisa e riusciamo a sapere che «E’ una società di Serie D quella che mi ha contattato- si sbottona- ma mi è successo anche in Eccellenza recentemente. Purtroppo non si tratta di casi isolati; per questo stiamo per dare vita a quest’iniziativa del calcio pulito».
Ma una domandina pungente ci sta e riguarda l’opportunità di andare avanti in questa iniziativa urge farla: Mister, non ha paura di essere isolato dal sistema se non si conforma? «No- risponde secco ma speranzoso- perché di società serie ne esistono ancora».