Calcio- L’Italia fallisce la qualificazione ai Mondiali: vergogna e processi
di Simone Tescione
Niente da fare, l’Italia è fuori.
CASSINO. Non basta un’Italia brutta, generosa e sfortunata per andare al Mondiale di Russia 2018 contro la modestissima Svezia. Un’apocalisse per il movimento calcistico italiano, come la definí Tavecchio, che ora è tutto da ricostruire. Ma questi sono discorsi che si faranno già da domani.
D’attuale c’è il dramma (solo sportivo, per carità) di una qualificazione mancata che bissa quella del 1958. Possiamo dirlo, una vergogna per come è venuta. Siamo arrivati a doverci giocare una qualificazione in svantaggio dopo un’andata irritante per come è stata interpretata la gara dagli azzurri contro degli avversari nulli che hanno fatto della battaglia la propria bandiera. E non poteva essere altrimenti.
Resta un Commissario Tecnico (o forse già ex) Gianpiero Ventura destituito di fatto dai senatori del gruppo dopo la debacle contro la Spagna che da lí perse quel briciolo di autorità che gli si riconosceva.
Non si addossino alibi della sfortuna, dei tiri, dei mancati rigori perché apparirebbe un’ennesima figuraccia, dopo quella di una Nazionale inconsistente, capace di fare zero gol in due partite ad una squadra che in Serie A farebbe fatica a salvarsi.
Una Svezia che ha fatto tenerezza per i (non) mezzi tecnici a disposizione. Calciatori che in Italia sono state comparse o comunque di second’ordine, mentre gli attuali non spiccano certamente. Un calcio italiano da rifondare con gli addii dei vari Buffon, Barzagli e De Rossi. Ma la cosa che fa più paura è che non si vedono i sostituti all’orizzonte.
Sono aperti i processi.