Calcio- Cassino. Domenica c’è Aprilia-Cassino e torna alla mente la Serie C: ripercorriamo quei momenti

di Simone Tescione

Le sfide tra Cassino ed Aprilia non saranno mai partite come le altre.

CASSINO. Non solo per la rivalità storica, ma perché quel 7 maggio del 2006 segna indelebilmente il cuore delle due tifoserie anche se per motivi diametralmente opposti. Forse neanche i più ottimisti tra i tifosi cassinati avrebbero potuto immaginare che quella sarebbe stata la data del ritorno tra i professionisti dopo ben 27 anni d’attesa, almeno stando alle premesse con cui si approcciava a quell’ultima giornata del Campionato Nazionale Dilettanti girone G, della stagione 2005-06.

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Il Cassino aveva una possibilità poco più che teorica di andare direttamente nei professionisti, a causa dei due punti di ritardo in classifica nei confronti delle rondinelle, al termine di un duello durato tutta la stagione.

L’impegno che aspettava i ragazzi della Città Martire, guidati da Sandro Grossi in panchina, era tutt’altro che complicato: c’era il tranquillo Bojano; appena più complesso era il compito degli apriliani che ospitavano al “Quinto Ricci” un Monterotondo con poche speranze di giocarsi i play off. La formazione romana non pareva avere lo spessore tecnico per competere contro gli agguerriti biancocelesti già fomentati e vestiti a festa per il grande evento: vincendo avrebbero staccato il pass per il professionismo, d’autorità e senza calcoli. Un pari avrebbe rimandato tutto allo spareggio, fermo restando la vittoria per Gatti e soci.

Era il 7 maggio 2006, dunque, quando il Cassino si apprestava a chiudere la sua prima stagione da matricolaannamariabanner4 arrivando dall’Eccellenza. Quel campionato fu vinto nello spareggio contro l’Almas Roma dopo una stagione non meno rocambolesca di quella che si sta ripercorrendo. L’annata 2004-2005, infatti, aveva già regalato una promozione al cardiopalma alla società del compianto patron Ciro Corcione: il gol di Angelo Raia (arrivato ben oltre il 90′) col quale venne superato il Formia all’ultima giornata, completò una rimonta mozzafiato e trascinò i biancazzurri al tutto per tutto contro i capitolini dove non vi fu proprio storia (2-0 il finale).

A distanza di circa 365 giorni, invece, c’era davvero poco da lottare perché l’epilogo finale non dipendeva dai cassinati, e al “Quinto Ricci” di Aprilia in pochi credevano che Venturi e soci non sarebbero riusciti a a fare un solo boccone del Monterotondo in quel contesto. Che il Cassino avesse la testa già ai play off lo dimostrava anche il fatto che il presidente Corcione neanche andò allo stadio quella domenica, preferendo non assistere al destino che si compiva, rimanendo chiuso nella sua abitazione di Cervaro.

Ma nelle storia biancazzurra ci sarebbe stato scritto altro.

Sugli spalti del “Salveti” circa un migliaio di fedelissimi giunti con poche speranze ma con tanta voglia di vedere il Cassino giocare in campionato per l’ultima volta, al termine di quella che sarebbe stata comunque una cavalcata memorabile. I ragazzi di Grossi fecero il loro da subito, portandosi ben presto sul doppio vantaggio e poi triplo. Sul risultato acquisito, sotto l’abbazia, cominciava un’altra gara spinta dall’inerzia perché l’orecchio e l’attenzione erano inevitabilmente protese verso la tribuna alla ricerca di spiragli sui quali aggrapparsi.

Neanche il tempo di sperarci che dal “Ricci” arrivò immediatamente quello che si temeva: già al 5′ Pellegrini girò in rete un bel cross da angolo, spalancando le porte della “C” all’Aprilia. A Cassino si stringevano le spalle e si pensava “Vabbé, lo sapevamo” e forse neanche si incrociavano le dita più di tanto.

Mentre nella Città Martire andava in onda una scialba melina, in terra pontina si andava a riposo col pronostico rispettato di misura.

Nel secondo tempo, però, l’Aprilia fece il grande errore di credere la propria gara chiusa sul minimo vantaggio. Tanto che un giovane David Masciantonio da Sant’Elia Fiumerapido, professione attaccante in casacca Monterotondo, sfruttò un rimpallo favorevole dall’interno dell’area bucando improvvisamente la difesa apriliana e regalando almeno la speranza dello spareggio ai suoi conterranei: questo già sarebbe stato un successo inimmaginabile alla vigilia.

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Col passare dei minuti le rondinelle cominciavano ad innervosirsi via via che sbattevano contro il muro di gomma eretto della retroguardia romana che, dal canto suo, non lesinava ripartenze in contropiede, come quella a 4′ dal termine: lo stesso Masciantonio s’involò sulla destra servendo il compagno di reparto in zona centrale, tale Federico Dionisi, sì, proprio l’attuale attaccante del Frosinone, il quale, giunto davanti al numero 1 apriliano, disegnò un pallonetto poco meno beffardo di ciò che stava per compiersi fra l’incredulità generale dello stadio di Aprilia: era 1 a 2 per il Monterotondo a gara quasi chiusa.

Parallelamente al gol di Dionisi, i mille del “Salveti” scoppiarono di gioia unendosi idealmente ai calciatori in campo che iniziarono ad esultare con la palla in gioco, decontestualizzandosi praticamente dalla gara in corso: il resto fu una giornata consegnata agli annali del calcio biancazzurro.

La cronaca “rosa” sportiva preventivata dai tifosi pontini si trasformò ben presto in “nera” quando gli ultras apriliani, realizzato quando stava accadendo, forzarono un cancello dello stadio e invasero il terreno di gioco dandone a tutti di santa ragione decretando nei fatti la sospensione della partita GUARDA IL VIDEO.

Risultato? Monterotondo ai play off, Aprilia addirittura retrocesso in Eccellenza all’ultimo posto a zero punti e Cassino in Serie C dopo 27 lunghi anni.

Quei momenti in cui si stava materializzando l’insperata Serie C sono stati immortalati nei secondi che stiamo per proporvi e che trascinarono il Cassino tra i professionisti al gol di Dionisi: la telecronaca per una tv locale di Cassino-Bojano era affidata al nostro Antonio Tescione che seguiva, di fatto, gli ultimi istanti della diretta della sfida tra Aprilia e Monterotondo tramite una tv di servizio. In quegli attimi il gabbiotto stampa si era trasformato nella Laterale con decine e decine di persone stipate in pochissimi metri quadri per seguire l’imponderabile che si compiva. Il resto lo si può ascoltare nei primi secondi di questo video realizzato per celebrare l’impresa.

Ricordi dolci che poi si scontrano inevitabilmente col fallimento di qualche anno dopo da parte della gestione Murolo dove tutti gli sforzi e i sogni calcistici di una città andarono in fumo riazzerando quanto fatto.

Domenica si gioca Aprilia-Cassino di un’altra epoca calcistica, ma l’ambizione è sempre la medesima per l’odierna società di patron Nicandro Rossi: la Serie C.

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