E’ boom di cassinati alla Sagra dell’Uva di Marino: affascinati “dar vino delli Castelli”

di Simone Tescione

CASSINO. E’ partita ieri di buon mattino la migrazione cassinate per la celeberrima Sagra dell’uva di Marino (RM). Appuntamento ineludibile d’inizio autunno, si è celebrato 24 ore fa l’atteso evento nella ridente cittadina incastonata nel bel mezzo dei Castelli Romani che, come ogni anno, richiama migliaia di persone festanti da tutto il centro Italia a gustare “er vino delli Castelli”. Istituita nel 1925 per iniziativa del poeta Leone Ciprelli, la Sagra dell’Uva, da allora è stata puntualmente organizzata ogni anno.

Le sue radici tuttavia affondano in a14550763_10207260948028258_846155596_occadimenti storici precedenti: in coincidenza con la festa profana si tiene infatti la festa della Madonna del Rosario, celebrata per commemorare la vittoria della Santa Alleanza contro l’Impero ottomano nella battaglia di Lepanto del 7 ottobre 1571 che è stata ricordata con una affascinante rievocazione storica. Tutt’intorno canti, balli, tanto vino e una degnissima rappresentanza cassinate intervenuta con almeno 5 pullman partiti tra la Città Martire ed il comprensorio. Stand più eno che gastronomici e orecchie attente agli altoparlanti disseminati per la cittadina che oltre a fornire informazione sulla fitta scaletta di eventi in programma, avevano il compito di dare il “gong” che avrebbe sancito il quarto d’ora più atteso della kermesse: quello in cui le fontane avrebbero generosamente offerto vino e uva.

Giornata incominciata già dalla mattina dove per non farsi mancare nulla ci si armava di bottiglioni pre festa tanto per evitare disidratazione durante il viaggio; poi all’arrivo stand e negozi aperti per tutto il giorno in una Marino scintillante. Malgrado il tempo brutto e la pioggia delle prime ore della mattina, la stabilità meteorologica si è presto imposta sulla festa graziando i tanti partecipanti che non si sarebbero comunque fatti spaventare da due gocce, tutt’al più avrebbero annacquato il protagonista della festa: quello sarebbe stato un peccato. Una giornata scivolata giù troppo rapidamente come un buon bicchiere di vino. E di vino n’è sceso tanto, lasciando più di qualcuno sdraiato in lenta ripresa. Ma tanto per la spedizione cassinate non si doveva pensare a guidare. Anche questo c’era nel preventivo.

E quindi: “Ma che ce fregaaa, ma che ce ‘mporta…”.

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