Blue Whale, informare è proteggere

di Zar

La Polizia di Stato lancia l’allarme e pubblica un vademecum per i genitori.

Sostieni la ricerca in Neuromed: Metti la tua firma sul futuro della ricerca SanitariaDalla pagina Facebook Una vita da Social, la polizia di Stato lancia l’allarme e fornisce un vademecum per i genitori degli adolescenti: aumentare il dialogo sui temi della sicurezza in rete, parlare con i ragazzi di quello che i media dicono e cercare di far esprimere loro un’opinione su questo fenomeno. Non solo.

Prestare attenzione a cambiamenti repentini di rendimento scolastico, socializzazione, ritmo sonno-veglia (alcuni passi prevedono di auto infliggersi ferite, di svegliarsi alle 4.20 del mattino per vedere video horror, ascoltare musica triste).

Se si ha il sospetto che il proprio figlio frequenta spazi web sulla “Blue Whale”, consigliano gli agenti, parlarne senza esprimere giudizi, senza drammatizzare né sminuire. Se il figlio/a racconta che c’è un compagno/a che partecipa alla sfida, non esitare a comunicarlo ai genitori del ragazzo se si ha un rapporto confidenziale o alla scuola in caso contrario.

Infine, se non si è in grado di identificare con certezza il ragazzo/a in pericolo, recarsi presso un ufficio di Polizia o segnalare i fatti sul sito del Commissariato della Polizia di Stato; sulla pagina Facebook del commissariato o su quella Una vita da social.

(Estratto da Blue Whale Challenge: il gioco che uccide. Ecco i consigli della polizia di  Studio Cataldi)

I consigli della Polizia ai ragazzi

Artattoo CassinoCome abbiamo visto alcuni giorni fa, nell’impegno continuo e costante per prevenire e contrastare ogni forma di comportamento prevaricante, la Polizia ha affrontato nelle scuole il discorso su come tenere alta la guardia sul cyberbullismo, parlando anche del fenomeno del Blue Whale. Ricordando ai ragazzi di “Accedere il cervello prima di accedere ad internet”.(QUI per l’articolo completo)

Dalla Balena Blu all’allarme salvagente

Il fenomeno della Balena Blu ha un po’ sconvolto l’immaginario collettivo, facendo risaltare però i pericoli che si gelano dietro ogni angolo buio (dire la rete è riduttivo).

Il gioco che uccide è argomento da bar ormai, messo a nudo agli occhi di molti, creando così un “contro fenomeno” giovanile nelle catene dei messaggi WhatsApp e Facebook.

«ATTENZIONE A TUTTI!
IL GIOCO DELLA BALENA BLU SI È DIFFUSO ANCHE IN ITALIA!
SE VI SCRIVE QUALCUNO CHE NON CONOSCETE E VI CHIEDE DI FARE UN GIOCO, COPRITE LA TELECAMERA PER NON FARVI VEDERE, BLOCCATE L'UTENTE E CORRETE A DIRLO I TUOI GENITORI (SIETE IN PERICOLO!)
QUESTA È UNA COSA SERIA FATE GIRARE PER METTERE PIÙ AL SICURO LE PERSONE!!!»

Questo uno dei messaggio che, soprattutto i più giovani, si scambiano. Ciò sottolinea l’importanza di comunicare con loro, perché solo informandoli possono e possiamo proteggerli.

 

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