Basket – La Virtus Cassino ospita Cagliari, Manzari al veleno: “Barcellona brucia, ora si vede chi è uomo…”

Turno inedito per il Campionato Nazionale di Serie B di basket, la Virtus Cassino oggi pomeriggio ospita i pirati di Cagliari.

CASSINO. Una gara che giunge per i padroni di casa dopo la sconfitta in terra siciliana per mano della capolista Barcellona. Al match i sardi invece vi arrivano dopo il KO interno subìto per mano di Battipaglia.

Due team dunque vogliosi di riscattarsi immediatamente per riprendere la corsa verso la post season, i benedettini, e verso i play off per i sardi.

«Arriviamo al match dopo la delusione patita in casa della prima in classifica- commenta il DS dei lupi rossoblù Leonardo Manzari – sì, la definisco delusione perché non abbiamo mai patito la gara né tantomeno l’avversario che è di elevato spessore agonistico oltre che tecnico. Sono ancora decisamente arrabbiato, e stranamente non riesco a smaltire questo sentimento assolutamente negativo, per gli ultimi tre possessi offensivi della gara. La loro gestione è stata a dir poco confusionaria e scellerata. Sono doppiamente incavolato per le ultime tre difese della gara, quelle che poi hanno consentito a Teghini e compagni di prendersi il match. Difficilmente riuscirò a voltare pagina cosa che avevo fatto in altre occasioni, è una sconfitta che mi brucia e alla quale non riesco a rassegnarmi».

«Era un passaggio cruciale della nostra stagione e lo abbiamo fallito, adesso cosa mi aspetto? Che arrivino presto i Artattooplay off e che la delusione di giovedì scorso si tramuti in rabbia. Ogni tanto si riaffacciano vecchi fantasmi e paturnie sciocche e senza senso. Voglio rabbia e furore agonistico. Adesso voglio vedere di che pasta sono fatti gli Under e che ardore sapranno trasferire sul parquet. Il calendario? Beh lo conoscevamo sin dalla scorsa estate e sapevamo che quella appena trascorsa sarebbe stata una “dieci giorni di fuoco” (si riferisce al trittico di partite con tutte le prime della classe, Salerno in trasferta, Palestrina in casa e soprattutto poi Barcellona in infrasettimanale alle 21 e 15 di giovedì, conclusasi con due vittorie ed una sconfitta ndr). Ma ci manca sempre un centesimo per fare l’euro…Non voglio fare proclami adesso, che senso avrebbero? non ne voglio dai tecnici e dai giocatori. Ognuno faccia il proprio lavoro, ognuno faccia quello che sa e deve fare. Ognuno soprattutto rispetti i colori che indossa. Ora è il momento della riflessione e della voglia. Voglio adesso giocare settimana dopo settimana e guardare l’atteggiamento dei giocatori che indossano questi colori. Voglio vedere chi è uomo e chi non lo è. Voglio vedere attributi. Gioca solo chi ha voglia, sono stato chiarissimo con i tecnici e soprattutto chi lo dimostra in allenamento. Adesso la pressione è tutta sugli atleti che vestono questi colori. Le prossime nove partite, lo dico prima a bocce ferme a scanso di equivoci, per niente facili, saranno un viatico anche per comprendere chi merita di vestire questi colori. Devo infine ringraziare i tifosi che mi hanno manifestato affetto in queste ore e soprattutto vicinanza e che sono certo saranno presenti lunedì a vedere la Virtus alle 15.00 di pomeriggio».

La Virtus Cassino dunque torna in campo e non c’è tempo per leccarsi le ferite per una sconfitta preventivabile, si Casa di Simonetta Cassino immagineandava pur sempre sul campo imbattuto della prima in classifica, ma che poi non ha trovato riscontro in questa previsione della vigilia visto il dipanarsi della gara. Adesso però tutte le attenzioni sono rivolte alla questione Cagliari. Una gara per niente facile.

D’altra parte il neo coach dei sardi, Alessio Fioravanti lo ha detto a chiare note nel post partita persa contro Battipaglia del turno infrasettimanale. Una prestazione incolore che è costata la quinta sconfitta consecutiva ai Pirates: «Se dentro non c’è niente, è difficile vincere le partite. Abbiamo carenze a livello conoscitivo cui bisogna necessariamente sopperire con l’impegno. Non dobbiamo mica andare ai lavori forzati: scendiamo in campo per giocare a pallacanestro e divertirci. Questo non è l’atteggiamento giusto. Mi fa arrabbiare vedere una squadra morta emotivamente. Ora è necessario rimboccarsi le maniche, fare un bel bagno di umiltà e giocare sempre come se fosse l’ultima partita della nostra vita, perché altrimenti si fa dura».

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