Autore e uomo, quali segreti scabrosi nascondono le vite dei grandi scrittori del passato? Un po’ di gossip letterario
di Martina Salvatore
Generalmente siamo portati a credere che gli scrittori del passato siano delle guide, guru dell’introspezione e anime integerrime, ma non sono altro che uomini le cui pulsioni sono vive e dirompenti nelle loro vite al punto di condizionarli.
Oggi vogliamo fare un po’ di pettegolezzo letterario e raccontarvi i dettagli scabrosi delle vite dei grandi maestri della narrazione. Lo stesso Tolstoj, dopo la crisi mistica e la conversione ai Vangeli, conduceva una vita intima diametralmente opposta a quella consigliata nella sua opera sull’amore coniugale Sonata a Kreutzer, nella quale non solo racconta un femminicidio ma nella postfazione, parte fondamentale dell’opera per comprenderne il messaggio, propone un decalogo di vita retta fatta di astensione e castità. L’opera ricevette un eco di critica molto ampio tanto che la pubblicazione fu possibile grazie all’intercessione della stessa moglie di Tolstoj presso lo Zar Alessandro III. Dai diari di quest’ultima però scopriamo che l’astensione professata da Tolstoj era però lontana dalle pratiche di vita intima dei due coniugi. Che dire la carne è debole anche se è quella del corpo del sommo Tolstoj.
La Sonata a Kreutzer, appare come un racconto dostoevskiano nel quale l’analisi introspettiva è prepotente attraverso un’attenta e costante ricerca dei più intimi moti che scuotono l’animo umano. Allora cosa scuote l’animo del sublime Dostoevskij tenero scrittore delle Notti bianche? Leggendo il racconto ambientato nelle strade di Pietroburgo e le dolcissime e delicatissime riflessioni del Sognatore, protagonista del racconto, sembra impossibile che un simile personaggio sia figlio della penna di un accanito giudeofobo (non definibile antisemita ma, fidatevi, il caro Fёdor aveva davvero un grande avversione per gliebrei) e di un ludopatico indebitato fino al collo.
Lasciamo la Russia e spostiamo l’attenzione sugli autori europei.
L’irlandese James Joyce, il padre del flusso di coscienza, un altro grande pittore di intimità spirituale ha lasciato un carteggio epistolare con l’amata Nora, nel quale si leggono richieste amorose a dir poco delicate. Pare, infatti, che volesse essere frustato picchiato e sottomesso.
Un altro grande amatore della letteratura inglese fu Lord Byron, sempre accompagnato dal suo fedele servitore e amante Fletcher, che racconta attraverso le parole di Franco Buffoni nel suo Servo di Byron, le avventure amorose del nobile scrittore inglese. Byron infatti condusse una vita in fuga costante poiché l’omosessualità in Inghilterra era punita con la gogna. Sempre incastrato tra relazioni amorose con donne di ogni estrazione ed i rapporti incestuosi con la sorellastra, ma costantemente ossessionato dal suo primo amore john Eldeston.
Per ultimo vi raccontiamo la necessità di aria fresca di Franz Kafka, autore de La Metamorfosi e di angoli angusti e soffocanti, infatti per un periodo frequentò lidi nudisti nonostante la sua timidezza e imbarazzo per le proprie e altrui nudità, infatti si guadagnò l’appellativo di uomo con il costume.
Da amanti della letteratura quali siamo, staccare la figura dell’uomo da quella di artista risulta essere difficile, ma il cuore degli uomini è concupiscibile anche se appartiene ai grandi del passato.