Amministrative Cassino 2016, Marrocco (M5S): «Porteremo concretezza e trasparenza al servizio dei cittadini»
CASSINO. Giuseppe Marrocco lancia la sfida allo scranno più alto del palazzo di piazza De Gasperi, illustrando l’idea a 5 stelle di Cassino che fa il suo esordio in città in questa tornata amministrativa.
Marrocco, perché secondo lei Cassino ha bisogno del Movimento 5 Stelle?
Cassino ha bisogno di chi si occupi dei problemi più spiccioli dei suoi cittadini: arredo urbano e manutenzione su tutti. Mi basta vedere i programmi degli altri candidati dove mancano risposte soprattutto per il sociale.
Cosa propone il Movimento per il sociale?
In primis il baratto amministrativo per i debiti con il Comune. Stileremo delle graduatorie assolutamente trasparenti dove verranno classificate le famiglie con meno capacità reddituale; a queste, anziché mandare l’ingiunzione di pagamento da Equitalia, chiederemo gli adempimenti tramite i lavori socialmente utili. Resterebbero, così, solo i contenziosi più importanti, magari con aziende grosse che non pagano, semplificando in tal modo tutta la macchina amministrativa.
Lei ha firmato un qualche documento che sanzioni chi non rispetta il programma? Sulla falsa riga di quello siglato a Roma da Virginia Raggi, per intenderci.
Sì, è previsto per sindaco, consiglieri ed eventuali assessori la firma di un documento che imponga il pagamento di 50.000 euro in caso un eletto abbandoni il Movimento senza dimettersi dalla carica. Questi devono agire secondo le linee programmatiche del Movimento che abbiamo depositato assieme alla lista. E’ un mezzo pensato per evitare che si facciano interessi particolari con i voti del M5S. Gli eletti che non sono in sintonia col Movimento si dimettano e facciano politica altrove.
Quale sarebbe il primo atto dell’amministrazione Marrocco all’indomani del suo insediamento?
Aprirebbe le porte del Comune ai cittadini, inserendo il massimo della trasparenza on line. Ogni cittadino deve aver accesso alle informazioni su come vengono spesi i soldi della collettività. Ma non solo, bisogna fare una ricognizione dei beni del Comune che spesso neanche si conoscono e soprattutto fare luce su casi ambigui: perché il Teatro Manzoni non paga il canone al Comune e ne utilizza anche le utenze? Serve capire se i contratti e le convenzioni stipulate vengono fatte rispettare per intero. Da qui partiremmo con una razionalizzazione delle spese. Poi taglieremo le consulenze inutili e lotteremo contro tutti i tipi di spreco. Ad esempio le tre pompe di sollevamento dell’acqua sono da mettere a posto e le cui perdite costano decine di migliaia di euro. Da qui bisogna ripartire.
A proposito di acqua, qual è la posizione del M5S su Acea?
Il Movimento ha un linea molto precisa sull’acqua che deve essere assolutamente pubblica, è uno dei nostri principi. Il problema di Acea è molto ingarbugliato e non si può risolvere per slogan. Bisogna capire qual è il punto di partenza della storia. Le legge n° 221 del 2015? La sentenza del Consiglio di Stato? Intanto sta di fatto che Petrarcone ha consegnato irreparabilmente gli acquedotti di S. Angelo, S. Michele e Caira ad Acea, creando una sperequazione fra canoni idrici di centro e periferie.
Intanto cosa si può fare nell’immediato?
C’è da resistere alle richieste da parte di Acea stessa. Ma occorre una legge nazionale che decreti l’acqua come bene pubblico; gli altri candidati a sindaco parlano tanto di acqua pubblica, quando i loro riferimenti nazionali tacciono. Il contrario nostro. L’unica strada per scongiurare Acea è fare un consorzio come Acqua Campania il quale porta la nostra acqua a Napoli. Si tratta di un consorzio sia pubblico che privato il quale vede lavorare insieme il comune napoletano e soggetti privati come associazioni che si occupano di acqua. Le loro bollette pesano un quarto di quelle nostre. Questo già doveva essere fatto da tempo, ma abbiamo ancora l’ultima possibilità per riuscirci, serve la volontà.
L’obbiettivo minimo per il Movimento?
Dobbiamo arrivare al ballottaggio, male che vada eleggeremo comunque i primi consiglieri a 5 Stelle. Ci candidiamo per la prima volta e sono convinto che saremo la lista più votata. Non credo che ce ne siano altre, dato che molti partiti non hanno avuto neanche la faccia di presentarsi coi propri simboli.
Sono previsti apparentamenti in caso non andiate al ballottaggio?
Siamo stati chiari, abbiamo firmato un documento unitario riguardante tutti i comuni della regione Lazio che vanno ad elezione il quale ci impone di non fare accordi, né taciti né solari, con nessuno. Come al solito gli altri che fanno finta di litigare saranno i primi a mettersi a braccetto.