Acqua, D’Alessandro le prova tutte: «Quando Acea dimostrerà di avere l’acqua prenderà anche gli impianti»

CASSINO. D’Alessandro sfida Acea attaccandosi praticamente a tutto. “Gli impianti sono tuoi, prenditeli. Ah però non hai l’acqua, quindi niente impianti. Quando dimostrerai di avere l’acqua otterrai anche gli impianti”. E’ un po’ questa il succo dell’ordinanza emessa sabato scorso dal primo cittadino di Cassino e pubblicata oggi.

Nel corso della conferenza stampa di stamane a piazza Restagno, il sindaco di Cassino ha illustrato come intende non rispettare (almeno per il momento) la sentenza del Consiglio di Stato che impone la consegna degli impianti di distribuzione dell’acqua del centro città a Cassino. E D’Alessandro gli impianti li ha messi a disposizione. Ma non l’acqua che non è oggetto della sentenza.

Infatti dall’ordinanza si legge è che il sindaco: “Al comune di Cassino, e per esso al settore V servizio manutenzione e patrimonio, di proseguire temporaneamente ed in via esclusiva, senza interferenze alcune da parte di Acea Ato 5, la gestione dell’acquedotto comunale al fine di garantire qualità, quantità e continuità della fornitura idrica fino a quando Acea ato 5 spa non dimostri di avere la disponibilità di risorse idropotabili adeguate al soddisfacimento delle esigenze igienico sanitarie della città di Cassino”. Tradotto: quando mi dimostrerai di avere l’acqua ti prenderai gli impianti.

Ma c’è di più: D’Alessandro sprona, beffardamente, anche Acea a “trovarsi” l’acqua di modo che possa essere resa esecutiva la sentenza. Infatti il primo cittadino ordina ad Acea: “di provvedere a disporre con assoluta urgenza degli atti indispensabili all’approvvigionamento di risorse idropotabili continuative necessarie ad alimentare l’acquedotto comunale…al fine di procedere al trasferimento del servizio…”.

Ma mette in guardia pure Acqua Campania invitandola “Ad attenersi scrupolosamente al rispetto delle clausole della Convenzione (stipulata col comune, ndr)…al fine di non rendersi corresponsabile dei tentativi di non legittimi approvvigionamenti posti in essere da Acea Ato 5 SpA».

Finita la guerra, si continua a lottare.

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