Acqua, ancora polemiche: Petrarcone chiede dimissione al sindaco. Di Mascio replica: «Taccia»

CASSINO. Giuseppe Golini Petrarcone nella giornata di ieri, dopo la stesura del documento a firma del commissario prefettizio Ernesto Raio, chiamato ad eseguire la sentenza del Consiglio di Stato in merito alla consegna degli impianti di distribuzione dell’acqua alla multinazionale Acea, ha chiesto le dimissioni del sindaco neo eletto Carlo Maria D’Alessandro per aver disatteso la promessa elettorale risiedente nel non consegnare mai gli impianti idridimascioci alla società capitolina.

Oggi arriva la risposta da parte del consigliere comunale Giuseppe Di Mascio: «Petrarcone ha proprio un bel coraggio nel richiedere le dimissioni del sindaco D’Alessandro. Su questa vicenda l’ex primo cittadino dovrebbe avere soltanto la decenza di stare in silenzio, visto e considerato che la sua mancata costituzione in giudizio dinanzi al Tar di Latina, ha aperto le porte della città ad Acea dopo una resistenza durata molti anni. I cittadini sono consapevoli che questa è la realtà ed è per questo che lo hanno mandPetrarcone_web_688_498_80-324x160ato a casa per manifesta incapacità nel gestire la cosa pubblica».

Se da una parte Di Mascio dice una verità, dall’altra va specificato che la sentenza del Consiglio di Stato era già stata pronunciata in campagna elettorale quando D’Alessandro parlava, con un pizzico di presunzione, e senza il beneficio del dubbio.

«Ricordo al consigliere comunale l’ultima parte della sua campagna elettorale, mirata a correggere gli errori vista la sommossa popolare contro Acea, con annunci roboanti sul presunto salvataggio, da parte sua, dell’acquedotto comunale»- dice Di Mascio.

Foto tratta da servizio di Giorgio Pistoia
Foto tratta da servizio di Giorgio Pistoia

E infatti risale a poche settimane fa la vela elettorale (guarda la foto accanto) con cui Petrarcone diceva di aver salvato l’acqua. E tutti sappiamo come è andata a finire.

«Ieri -continua Di Mascio- ha preferito gridare alle dimissioni del sindaco, invece di essere presente insieme a tutte le associazioni nate a tutela dell’acqua pubblica, ai consiglieri comunali tra cui anche Sabrina Grossi, per discutere della vicenda e perché no dare un contributo alle possibili azioni da mettere in campo in futuro. Ieri, appunto, abbiamo capito chi sta con Acea e chi no. Petrarcone sta con la società romana, ma questo è risaputo, senza di lui il gestore privato non sarebbe mai riuscito a prendersi l’acquedotto comunale».

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