Acqua, anche in Toscana come a Cassino. Le barricate del comune di Zeri a Rete Quattro

di Simone Tescione

CASSINO. C’è una vicenda Acea anche in Toscana. O meglio, cambiano gli interpreti ma i fatti sono gli stessi. Al posto di Cassino c’è il comune di Zeri, provincia di Massa Carrara, al posto di Acea c’è la municipalizzata di gestione del servizio idrico Gaia, ma la storiella è la medesima. Da una parte c’è il passaggio degli impianti idrici ad una municipalizzata da bollette bollenti e servizi scadenti; dall’altra barricate e trincee.

Il sindaco di Zeri, Egidio Pedrini
Il sindaco di Zeri, Egidio Pedrini

La vicenda riguardante il paesino di mille anime della Luigiana, iniziava nel 2004 quando gli acquedotti venivano passati alla società di gestione delle acque Gaia. Per tramite di diverse battaglie, e nel corso degli anni, la difesa della preziosa risorsa è stata strenua ma efficace, ed a fine 2015 la regione Toscana intimava la consegna della rete idrica a Gaia da parte del comune di Zeri.

Ma nulla, si è combattuto e si sta combattendo e, al momento, le sorgenti sono rimaste nella disponibilità del comune di Zeri. «Faremo le barricate- spiega Egidio Pedrini il primo cittadino del piccolo centro toscano alla trasmissione Mediaset “Dalla Vostra Parte”- gli impianti rimarranno nella nostra disponibilità».

ImmaginekihgbljjbvbhjkConfrontando una bolletta tra Zeri e Pontremoli (comune limitrofo passato già nelle grinfie di Gaia), sempre mostrato dalla trasmissione del Biscione, si sobbalzava dalla poltrona quando a parità di consumi il totale richiesto per l’acqua ammontava a 32 euro dal comune contro i 180 di Gaia.

Beh non c’è null’altro da aggiungere. Anche perché questa situazione la conosciamo già parzialmente a Cassino per via del fatto che le periferie cassinati che sono già con Acea. «Vengo ospitato spesso a conferenze e tavole rotonde- continua il sindaco di Zeri- ma se c’è Gaia io non partecipo perché non la riconosco come interlocutore. Non ho nulla da spartire con una società che dovrebbe essere sciolta. Invito i sindaci ad uscire dalle gestione Gaia. L’acqua deve essere pubblica, non si può vivere senza».

Eccome dare torto al sindaco Pedrini? Vicende del genere dovrebbero far riflettere sul fatto che stiamo vivendo una battaglia epocale per la difesa di una risorsa vitale per l’esistenza dell’uomo. Specie gli amministratori della cosa pubblica. Siamo arrivando al paradosso di pagare per vivere. No, non funziona così. Ahinoi su Cassino gravano due sentenze che ci danno per soccombenti e quelle sono difficili da capovolgere. Ma il cittadino che ha bisogno di bere se ne sbatte delle sentenze, delle colpe, dei ripieghi e si appella a chi trova in comune.

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