60 operatori sanitari da tutta Italia per il corso del Soccorso Alpino dedicato all’emergenza in ambiente impervio
Al via da oggi e fino a venerdì al Terminillo (Rieti) il corso “Soccorso in Ambiente Impervio” realizzato ogni anno dal Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico: è dedicato a medici, infermieri e studenti nell’ambito sanitario.
CASSINO. Un corso per la prima volta organizzato nel Lazio, volutamente a poca distanza dalle terre colpite dai recenti eventi di protezione civile.
Le normali linee guida dei protocolli di soccorso sanitario, in ambienti difficilmente raggiungibili vacillano e spesso crollano quando forzatamente devono essere applicate a contesti non urbanizzati. Difficile utilizzare una barella su un ghiacciaio, impossibile farvi arrivare un’ambulanza. Sono le sfide affrontate dal Soccorso Alpino e Speleologico nella maggior parte degli 8mila interventi di soccorso effettuati ogni anno.
In cinque giorni ogni partecipante al corso, 60 operatori sanitari provenienti da tutta Italia, potrà apprendere o ripassare le strategie terapeutiche e le metodiche d’intervento più attuali adottate nei soccorsi in ambiente impervio. Le mattine saranno dedicate alle lezioni frontali tenute da medici, infermieri, guide alpine, piloti, avvocati, che quotidianamente lavorano e studiano nell’ambito dell’emergenza.
I pomeriggi saranno dedicati alle esercitazioni pratiche in aula e in ambiente seguendo la vecchia massima che solo “chi fa impara”. Un’intera giornata, quella di martedì 10, sarà dedicata all’elisoccorso con un’esercitazione pratica grazie a un elicottero del 118 – dove operano gli uomini del CNSAS – che atterrerà appositamente sul Monte Terminillo effettuando numerose simulazioni di intervento sulle pareti rocciose.
Il corso è organizzato dalla Scuola nazionale medica alpina e dalla Commissione medica speleologica del CNSAS con il prezioso supporto di Leonardo Elicotteri e Teleflex.