Cassino- Tassa di soggiorno, il Comune apre: “Aperti alla discussione ma niente di deciso”
Dopo il lancio della proposta di una tassa di soggiorno che graverebbe su chi pernotta a Cassino, lanciata nei giorni scorsi dal Presidente di Confimprese Italia Guido D’Amico, sulla questione apre l’amministrazione comunale.
CASSINO. Genera già polemiche l’ipotesi di un’altra tassa a gravare sul carico fiscale, stavolta dei turisti, che non gioverebbe all’immagine dell’amministrazione D’Alessandro, specie dopo l’incremento della Tari dei mesi scorsi.
Tuttavia il delegato al Turismo del Comune di Cassino, Rosario Franchitto, apre ma tiene a specificare: «Se questa 
imposta deve servire al Comune per ripianare i debiti e non può essere reinvestita nel settore turismo, risulta inutile applicarla -afferma- prima che si continui a polemizzare bisogna dire che questa amministrazione non ha deciso nulla ma ha dato la sua disponibilità a ragionare. Capisco lo scetticismo di più di qualcuno, ma è pur vero che la tassa viene applicata in quasi tutte le città di arte e cultura nazionali. In alcune città delle dimensioni di Cassino, l’imposta può variare dai 0,70 cent ai 1,70 euro a notte in base alle categorie delle strutture ricettive. Inoltre, la compromessa situazione finanziaria non ci permette cospicui interventi in questo campo, ma è pur vero che attraverso la sinergia tra associazioni di categoria, realtà imprenditoriali, e sodalizi locali è possibile ampliare le forme di attrattività verso questo territorio, come è successo nel suggestivo spettacolo del maestro Marco Rotelli, “Scritture di luce” che ha “illuminato” l’abbazia di Montecassino».
«Sono da verificare comunque anche le intenzioni dei Comuni dell’hinterland altrimenti rischiamo di compromettere la competitività delle nostre strutture alberghiere».
